La sostenibilità futura del Servizio Sanitario Nazionale potrebbe “non essere garantita”. Ad affermarlo è il presidente del Consiglio Mario Monti che oggi è intervenuto in videoconferenza in occasione della presentazione a Palermo del progetto del nuovo Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della Fondazione Rimed.
La crisi, ha sottolineato Monti, “ha colpito tutti ed il campo medico non è una eccezione. La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri – ha avvertito il premier – potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni. La posta in palio – ha concluso Monti – è altissima”. Il premier ha quindi precisato come “anche l’innovazione medico-scientifica, soprattutto nella fase dell’industrializzazione, deve partecipare attivamente alla sfida”. Ciò, ha concluso, “considerando il parametro costo-efficacia un parametro di valutazione non più residuale, bensì di importanza critica”.
“Le parole del presidente del consiglio di oggi sul Servizio Sanitario Nazionale preoccupano e stupiscono. Non sono infatti le parole che il governo, attraverso il ministro della salute Balduzzi, ha ribadito in più di un’occasione in Parlamento e in altre occasioni pubbliche”. Lo afferma in una nota Paolo Fontanelli, responsabile sanità del PD ricordando che “il servizio pubblico è stato oggetto di tagli molto pesanti e la legge di stabilità è stata ancora una volta l’occasione per ridurre i fondi per il 2012 e poi per gli anni a venire. Di fronte a questa situazione – osserva – le parole di Monti fanno immaginare come sempre più concreto il rischio di smantellare il servizio sanitario pubblico”. “Il Partito Democratico – aggiunge quindi Fontanelli – si oppone in maniera decisa a una visione della sanità che non sia universalistica e in cui le cure non siano garantite a tutti, come prevede la nostra Costituzione. I fondi per fare funzionare il SSN in maniera corretta devono essere trovati. E’ il momento che il governo si ponga il problema di organizzare un tavolo di confronto con le regioni e tutti i protagonisti del SSN per cercare insieme la strada di una riorganizzazione efficace del sistema, che sia sostenibile e in grado di garantire il diritto alla salute”.