Il Pdl parte all’attacco di Renzi, dopo le parole di ieri, quando il sindaco di Firenze si e’ detto certo che in caso di elezioni anticipate il Pd avrebbe “asfaltato” il partito di Berlusconi. “Avevamo ragione. Al di la’ delle dichiarazioni di facciata del suo segretario Epifani, le parole di Renzi confermano che il Pd vuole il voto piu’ di ogni altra cosa” sottolinea Renato Schifani, capogruppo Pdl al Senato, che proprio sabato aveva indicato nel Pd il responsabile di un eventuale voto anticipato.

“Questo spiega i ritmi impressi alla Giunta fuori da ogni prassi consolidata e la presa di posizione del Pd sulle modifiche alle regole del voto segreto. Tanto accanimento politico nei confronti del nostro leader ha un solo obiettivo per il Partito democratico: andare alle urne il prima possibile. E Renzi lo ha fatto capire chiaramente”. Un botta e risposta che giunge a soli due giorni dalla riunione della Giunta del Senato che dovra’ votare sulla decadenza di Silvio Berlusconi. “Io asfaltatore? Negli ultimi quattro anni ho gia’ asfaltato 132 km di strade a Firenze, quindi non cambierei lavoro, eventualmente lo continuo” ironizza Matteo Renzi da Milano. Ma il Pdl non demorde e anzi, con il coordinatore nazionale, Sandro Bondi, commenta: “Il prezzo che Matteo Renzi deve pagare per diventare segretario del Pd e’ quello di diventare piu’ fazioso di Rosy Bindi, piu’ aggressivo di Dario Franceschini, piu’ tracotante di Massimo D’Alema. C’e’ da dire che Renzi non fa alcuna fatica a indossare il nuovo abito che deve indossare per essere il portavoce di questa sinistra”. Mentre il capogruppo alla Camera Renato Brunetta spinge oltre il suo ragionamento: “Matteo Renzi vuole fare l’asfaltista, questo e’ sicuro. Finira’ per asfaltare se stesso e i suoi sogni di gloria, ma intanto vuole far cadere Enrico Letta, e presto. Altro che amicizia tra i due. Il linguaggio di Renzi apparentemente trasparente, e’ in realta’ una giungla d’asfalto di messaggi interni al gruppo di capataz del Partito democratico”. Partito che venerdi’ e sabato riunira’ la sua assemblea nazionale per fissare la data del congresso, ma che ancora si sta confrontando sul tema delle regole. E a Renzi giunge anche il consiglio di Pierferdinando Casini: “Ma a Renzi non viene il dubbio che se si votasse asfalterebbe l’Italia oltre che il Pdl?”. A rispondergli il senatore renziano Andrea Marcucci: “Il Pd non vuole la crisi di governo e tanto meno Matteo Renzi ma se il Pdl la provochera’ per assicurare l’inchino finale a Berlusconi, siamo pronti”.

 

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