Sui “valori non negoziabili” “parleranno comunque e soltanto i fatti” e “su questi temi deve sapersi misurare l’agone politico”. Lo afferma in un intervento pubblicato su Avvenire il presidente del Senato, Renato Schifani, sottolineando che “matrimonio tra uomo e donna, sacralità della famiglia, tutela della vita dal suo concepimento alla fine naturale e i temi bioetici correlati” sono valori sui quali “non può esserci alcuna esclusiva perché appartengono alla coscienza di ogni uomo”.

Mentre, aggiunge, “la campagna elettorale è appena all’inizio e già assistiamo alla tendenza all’appropriazione di alcuni temi che rivestono carattere universale”. Schifani ricorda la “ferita sempre aperta” del non essere “arrivati in tempo” per salvare Eluana Englaro, e spiega che i valori non negoziabili “possono anche non essere oggetto di programma”, ma su questi vanno valutati “la storia dell’impegno di ogni singolo politico” e delle “battaglie coerenti nel tempo dei singoli partiti”. Fattori che “conferiscono quella patente di credibilità oggettiva idonea a consentire di esprimere un voto meditato e pienamente consapevole”. In questo contesto, per il presidente del Senato “i nuovi schieramenti politici si dovranno verificare non soltanto sulla base dei loro programmi ma per quelle che saranno le battaglie parlamentari che sapranno affrontare sul campo. Se lo faranno sui valori non negoziabili contribuiranno ad ampliare quel fronte politico già presente nel nostro Paese”. Valori cui sono collegati “altri diritti”, dalla salute al lavoro: “Un lavoro – dice – in uno Stato realmente privo di quei vincoli che frenano ogni forma di libera competizione, di sviluppo e di crescita del Paese. Una scommessa da vincere tra il blocco della conservazione e quello della coraggiosa modernizzazione”.

 

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