Berlusconi esce dallo studio sorridente. “E’ andata benissimo, mi sono molto divertito”, dice mentre saluta tutti. E’ seguito dal suo staff con Mariarosaria Rossi che telefona alla fidanzata ufficiale del Cavaliere per raccontare la sua performance. Poco dopo è la volta di Santoro che esce, invece, con il volto teso e non riesce a nascondere la delusione.

“Sarebbe stata una puntata molto divertente ma ha buttato a mare una grande occasione. Il suo è stato un abuso”, spiega il conduttore rispondendo con una smorfia a chi tra i giornalisti sostiene che ha perso la partita. Altrettanto teso Marco Travaglio che risponde ironicamente “molto, moltissimo” quando gli viene chiesto se gli sia piaciuta la ‘trovata’ di Berlusconi. Sembrava filare via tutto liscio fino a tre quarti della trasmissione, quando Berlusconi ha deciso di vestire i panni di Travaglio, sedendosi sulla sua scrivania e leggendo una lettera in cui citava le dieci “condanne” per diffamazione subite dal giornalista. A quel punto il fair play che aveva caratterizzato il programma è sfumato, mentre Santoro tentava di interrompere l’intervento dell’ex premier. “Questa è una cosa vergognosa”, ha detto il conduttore, mentre Berlusconi si alzava dalla sedia facendo finta di dare la mano a Santoro per andarsene per poi riprendere il suo posto occupato momentaneamente da Travaglio, facendolo alzare e pulendo la postazione con la pochette che aveva in mano. Fino ad allora più moine che cazzotti, dal ring di ‘Servizio Pubblico’ a Cinecittà sono arrivate molte risate. Più’ che Tyson e Holyfield, Berlusconi e Santoro sono apparsi a larghi tratti Totò e Peppino, tra una gag e l’altra la battuta più’ gettonata dietro le quinte era: “Vuoi vedere che lo riassume a Mediaset?”. Santoro arriva tranquillo e abbronzato dopo una vacanza alle Maldive. Più nervosismo si respira nella redazione mentre arrivano tra il pubblico Massimo Boldi, Isabella Ferrari ed i vertici di La7. Il giornalista entra nello studio e promette fairplay chiedendo al pubblico di non applaudire se non alla fine di ogni blocco. Berlusconi, con Bonaiuti al seguito, appare più teso dopo un pomeriggio che lui definisce “drammatico”, trascorso a discutere con gli alleati delle liste per le elezioni. Con lui il suo staff, pronto a sistemargli il trucco ad ogni stacco pubblicitario. Entra nello studio, stringe la mano a tutti e si concede ai fotografi. Si capisce che è arrivato pronto al duello, deciso a non perdere la calma, neanche quando Santoro lo provoca, chiedendogli se affiderebbe le aziende in crisi, mostrate nel primo servizio video, ad un ultrasettantenne che ha portato l’Italia nelle condizioni attuali. E lui replica: “Se si chiamasse Silvio Berlusconi, sì “. Il conduttore schiera Luisella Costamagna e Giulia Innocenzi a dargli manforte sulle domande che si susseguono tra economia, giustizia e politica estera. Il Cavaliere alza la voce solo quando attacca i comunisti ma, subito dopo, sorride quando Vauro interviene con alcune battute sul tema. E appare divertito anche durante il primo intervento di Travaglio. La musica cambia al secondo monologo del giornalista del Fatto Quotidiano. Lì l’ex premier tira fuori la lettera preparata dal suo staff ed è un crescendo di accuse, mentre anche il pubblico sorpreso comincia a rumoreggiare. Berlusconi accusa Travaglio di aver causato la rottura con Montanelli quando era direttore del ‘Giornale’. A quel punto Santoro non può’ fare a meno di citare l’editto bulgaro: “E allora è stato Travaglio a cacciare anche Biagi e Luttazzi..”. “Ma dai, ma dai”, è la replica del Cavaliere che lasciando lo studio si rivolge al pubblico e aggiunge: “Non lasciatevi infinocchiare da questo qui”.

 

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