Nuove scosse in Emilia prolungano il “terremoto infinito” e le istituzioni vagliano come reagire all’emergenza. Sono state piu’ di 70, dopo la mezzanotte, le scosse che si sono abbattute sul territorio modenese anche nel giorno del lutto per le vittime del 29 maggio.
Le ultime significative, per ordine di tempo, sono state registrate alle 19.48 (magnitudo 3.1) nei pressi di Rolo (RE) e Moglia (MN) e alle 20.04 (magnitudo 3.2) tra Rolo, Novi di Modena e Fabbrico (RE). Un nuovo martellamento che ha fatto seguito alla potente scossa di grado 5.1 delle 21.20 di ieri, che ha colpito Novi causando anche il crollo della torre del paese. La piu’ forte scossa di oggi si e’ verificata alle 8.55 (magnitudo 3.9) nei pressi di Concordia e San Possidonio. Ad aggravare la situazione e’ giunta una violenta pioggia che si e’ abbattuta dalle prime ore della mattina sui comuni colpiti dal sisma. La Protezione civile ha allestito, nelle decine di tendopoli sparse su tutta la provincia, dei nuovi letti per consentire agli sfollati che dormivano in tende private in parchi pubblici o giardini, di trovare riparo. Sono 8.346, per la precisione, i cittadini sfollati ospitati la scorsa notte nei 27 campi e nelle strutture coperte (palestre, centri civici, biblioteche) preposti nei comuni modenesi colpiti dal sisma. E’ inoltre in costruzione un nuovo campo nella zona fiera a Carpi da 500 posti, che portera’ la disponibilita’ in centri di accoglienza e strutture coordinata dal Centro unificato di protezione civile di Marzaglia a un totale di 10.439 posti. Altre 1.388 persone sono state sistemate in diversi alberghi, prevalentemente nell’Appennino modenese. In Emilia sono almeno 219 le scuole statali lesionate dal sisma, totalmente (121) o parzialmente inagibili (94). A queste si aggiungono 50 scuole paritarie dell’infanzia in cui si sono gia’ accertati danni e altre 52 in cui le verifiche sono ancora in corso. Complessivamente, sono circa 50 mila gli studenti coinvolti. Sono i numeri emersi dalla conferenza stampa tenuta questa mattina in Regione dall’assessore regionale alla scuola Patrizio Bianchi e dal vice direttore dell’ufficio scolastico regionale Stefano Versari. Secondo una stima di Confartigianato, e’ stato colpito l’80% delle strutture produttive delle zone terremotate della regione, per quanto riguarda i danni ad artigiani e piccole imprese. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, durante la visita al carcere della Dozza di Bologna, ha lanciato l’idea di “rendere utile la popolazione carceraria per i lavori di ripresa del territorio. Momenti come questi – ha dichiarato il ministro – potrebbero vedere anche parte della popolazione dei detenuti tra i protagonisti di un’esemplare ripresa”. “Auspico – ha affermato invece il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli – che ci sia un maggior raccordo tra gli interventi in emergenza e la programmazione per la ricostruzione”. Il territorio italiano “e’ fragile da almeno 50 anni. Se non si fa prevenzione si rincorrono i danni”, ha detto il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. “C’e’ una gara straordinaria di solidarieta’ che e’ scattata tra gli imprenditori” ha sottolineato dal canto suo il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, facendo il punto sull’emergenza a margine dell’assemblea generale di Confindustria, a Modena. “Purtroppo mi sembra che ogni giorno che passa i danni sono piu’ alti di quello che si pensava. Ci tengo comunque a sottolineare i 200 milioni che la comunita’ europea ha reso immediatamente disponibili”. E oggi si sono celebrati a Quartirolo di Carpi i funerali di don Ivan Martini, 65 anni, il sacerdote morto nel crollo della sua chiesa di Rovereto, dopo il terremoto del 29 maggio scorso. Centinaia le persone presenti in chiesa per l’estremo saluto.