Dopo i faccia a faccia pre-natalizi sul decreto ‘salva-Italia’, non sono per ora in agenda per il premier Mario Monti incontri formali sul pacchetto ‘cresci-Italia’ con i leader della variegata maggioranza che sostiene il governo. Sono gia’ in corso invece, se si escludono gli auguri di buon anno di queste ore con i leader delle ‘larghe intese’, diversi contatti informali di Palazzo Chigi con Pdl, Pd e Terzo Polo, anche per evitare il ‘balletto’ delle trattative dei giorni che hanno preceduto il varo della manovra.
I partiti che appoggiano il governo continuano ad alternare professioni di fede con pressioni a Monti perche’ vari misure che muovano il pil e scongiurino lo spettro della recessione. Crescita, liberalizzazioni, mercato del lavoro, infrastrutture, fisco: sui temi della ‘fase 2′ il premier, dopo il serrato confronto con le parti sociali a partire dal 9 gennaio, dovra’ percio’ cercare un’intesa di massima con le forze politiche prima del 20 (data del consiglio dei ministri che probabilmente varera’ le prime misure su liberalizzazioni e lavoro). Un confronto al quale Monti non intende sottrarsi (come ha ricordato parlando di contatti continui con i partiti nella conferenza stampa di fine anno) e al quale tiene anche in particolare il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che nel messaggio di fine anno ha invitato i partiti a fare proposte che il governo ”dovra”’ portare avanti. Il piu’ in sofferenza appare al momento il Pdl, stretto tra la necessita’ di evitare emorragie verso il centro e il tentativo di riavvicinare la Lega, ormai in rotta di collisione con Monti. Sul pacchetto lavoro mette percio’ le mani avanti il capogruppo dei deputati Fabrizio Cicchitto: ”E’ ragionevole che il governo scambi le opinioni, sia coi sindacati, sia con le rappresentanze di imprenditori del lavoro autonomo e degli ordini professionali sia con altre forze sociali. Poi, in sede di decisione politica, deve fare le sue scelte di intesa coi partiti che lo sostengono in Parlamento”. Pianta paletti anche l’ex ministro Anna Maria Bernini: ”Seguendo la via indicata dal Presidente della Repubblica nel suo discorso di Capodanno, e’ opportuno che il professor Monti convochi senza indugi un rapido ma incisivo tavolo di confronto, non solo con le parti sociali, ma anche con i segretari ed i capigruppo dei partiti che lo sostengono. E quanto alle privatizzazioni, su edicole, taxi e farmacie e’ netto l’ex ministro Carlo Giovanardi: ”Sara’ meglio che il Governo Monti riponga nel cassetto le sue cattive intenzioni”. Una strategia per la crescita, pur con ricette diverse, e’ anche la richiesta del Pd, che punta su liberalizzazioni, investimenti nelle infrastrutture, asta delle frequenze tv e una lotta massiccia all’evasione fiscale per recuperare risorse. Senza politiche per la crescita, sostiene da giorni il responsabile economico del Pd Stefano Fassina, anche i mercati e lo spread non si placheranno, ma ”uscire dalle difficolta’ in cui ci troviamo e’ impossibile senza un congiunto sforzo europeo”. Quanto alle politiche sul lavoro, il Pd sara’ bene attento ora a non farsi stavolta ‘scoprire’ a sinistra dai sindacati, come gia’ e’ avvenuto per i veti delle parti sociali su art.18 e pensioni. Infine, anche il Terzo Polo, che al governo continua a dare carta bianca, per la fase ‘cresci-Italia’ giudica indispensabili misure per il rilancio degli investimenti, la produttivita’ e la crescita insieme ad una severa lotta all’evasione fiscale. Per Benedetto della Vedova, capogruppo di Fli alla Camera ”il dovere del governo non e’ quello di concertare coi sindacati e di negoziare coi partiti, ma quello di fare riforme, a partire dal mercato del lavoro e dalle liberalizzazioni, che incentivino l’investimento e l’attivita’ economica”. Alle istanze dei partiti – pur senza cedere a diktat come era stato nella ‘fase 1′ – prestera’ la massima attenzione Monti, che in segno di attenzione verso il Parlamento ha deciso di presenziare personalmente il question time alla Camera e al Senato, l’11 ed il 12 gennaio.