Fitch ha tagliato il rating dell’Italia a BBB+ da A- con outlook negativo. Il ‘voto’ riflette il “risultato inconcludente delle elezioni italiane”. La recessione in atto in Italia è una delle più profonde in Europa, e i dati indicano il rischio che si prolunghi più di quanto atteso. Scrive l’agenzia di rating. La recessione più profonda e lunga del previsto “mette a rischio lo sforzo di risanamento di bilancio e aumenta i rischi del settore finanziario”.
Fitch prevede una contrazione del Pil italiano dell’1,8% nel 2013. Il debito sarà invece vicino al 130%. Intanto Piazza Affari ha chiuso in rialzo l’ultima seduta della settimana, con il Ftse Mib (+1,5%) a quota 16.186 punti, tra scambi vivaci per 1,91 miliardi di euro di controvalore, superiori alla media delle ultime giornate. Sul paniere dei titoli principali ha prevalso il segno positivo con un piccolo ma significativo gruppo di titoli in controtendenza. Occhi puntati su Fiat, Finmeccanica, Enel Green Power, Telecom, Mediobanca e Unicredit, sotto pressione invece Autogrill e Diasorin. Sospese in vista dei Cda sulla fusione Atlantia e Gemina. Stop anche per Aion Renewables tra i titoli minori, in attesa di un comunicato. Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco chiude la settimana a 307 punti base col tasso sul decennale del Tesoro al 4,59%. Nel corso della seduta il differenziale tra i due titoli è sceso brevemente sotto i 300 punti (299) per la prima volta dal 25 febbraio scorso.