“Ora larghe intese sui diritti civili”. Il leader di Sel, Nichi Vendola, parla a Repubblica dopo la lettera scritta dal diciassettenne Davide Tancredi e plaude alle prime aperture nel centrodestra arrivate da Galan e Bondi: “Qualunque gesto di resipiscenza nel centrodestra è il benvenuto. Nessuno vuole scatenare il conflitto politico o la guerra di religione sulla pelle delle persone, sui loro sentimenti, sui loro vissuto”, perché “non si può fare conflitto politico su questi temi”.

Leggendo la lettera, Vendola dice di essersi “rivisto alla sua età, travolto dall’oscuro sentimento di essere l’unico al mondo. Perlomeno Davide può assistere al Gay pride, vedere in televisione le fiction sulla cosiddetta ‘modern family’. E’ già un salto”. Ma “il termometro della febbre civile ce l’ha questo ragazzino! E’ lui che ci dice, con sincerità disarmante, quel che è questo Paese, il suo livello insopportabile di arretratezza su temi come modernità e laicità “. “Io – aggiunge il governatore della Puglia – non sopporto personalmente, fisicamente, questo stato di costrizione. Non sopporto di vivere in un Paese dove non c’é ancora una legge contro l’omofobia e si è persino titubanti sul riconoscimento delle unioni civili. Tutto questo mentre il resto del mondo celebra i diritti del mondo gay”. E “siamo il fanalino di coda, siamo arretrati sul piano della civiltà, non solo sul tema dei diritti gay. Penso alle carceri sovraffollate, alla gestione dei migranti”.

 

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