Rischia di divenire l’ago della bilancia delle primarie. Nichi Vendola, o meglio i suoi 485mila voti ottenuti al primo turno potrebbero essere decisivi per le sorti delle primarie di centrosinistra. Nella caccia a ‘nuovi’ elettori per il secondo turno, Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi guardano al tesoretto di voti ‘vendoliani’ che potrebbe far pendere la bilancia dal proprio lato. Al momento i candidati sono divisi da 290mila voti e in palio ce ne sono mezzo milione.

Tra i due, il segretario del Pd appare in netto vantaggio. Il leader di Sel gli ha dato pubblicamente il suo sostegno ed ha anche attaccato Renzi. Ma l’endorsement di Vendola nasconde un avviso: “Il mio voto l’ha conquistato, ma deve fare lo stesso con quello dei miei elettori”. Un tentativo, neanche nascosto, di spostare l’asse del Pd più a sinistra e, magari, ‘alzare il prezzo’ per il futuro. Di certo c’é l’incognita delle preferenze dei ‘vendoliani’. In primis, devono ritornare a votare. Nei loro interventi sul web appaiono divisi dall’indecisione se tornare a votare o dare il proprio appoggio a Bersani. Poco inquadrati in una struttura partitica (che Sel, per ammissione dello stesso Vendola, ancora sta formando) sembrano più vicini a Bersani in merito alle proposte politiche ma non nascondono neanche un po’ di attrazione per Renzi che si presenta come alternativo all’establishment. In linea di massima, almeno in rete, e in alcune sezioni appaiono più propensi a ‘spendersi’ per Bersani che per Renzi. Il rottamatore, dal suo canto, sfida a viso aperto Vendola (“siamo diversi ed abbiamo stili diversi” e “noi mai con l’Udc”, dice) ma prova a lanciare un’Opa sui suoi sostenitori: “Chi ha votato per lui, se vuole avere un’idea di futuro del centrosinistra diversa da quella dei venti anni passati deve scegliere per forza noi – dice – Molti vendoliani, che che ne dica Vendola, voteranno per noi”. Indica anche una testimonial ‘involontaria’ come Margherita Hack. La astrofisica ha detto che al primo turno avrebbe votato il leader di Sel e che al secondo voterà “Renzi perché c’é bisogno di cambiamento”. E “Vendola – rilancia Renzi – fa parte di quell’apparato che stiamo combattendo”. Intanto, Bersani riceve l’appoggio dei sindaci di Milano, Genova e Cagliari: Giuliano Pisapia, Marco Doria e Massimo Zedda, tutti e tre eletti dopo aver vinto le primarie di centrosinistra. Il partito ed i suoi uomini più rappresentativi sono con Bersani. Nel suo nuovo tour di campagna elettorale al Sud, il segretario del Pd è partito da Napoli. Al primo turno, il capoluogo campano a sorpresa ha visto Vendola superare Renzi. E proprio sul palco di Napoli al fianco del segretario c’é Vendola.

 

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