Da un lato la coppia Antonino Santillo-Gianfranco Piccirillo. Dall’altro quella formata da Giuseppe Massaro e Salvatore Del Prete “Magò. In mezzo Orta al Centro. Il gruppo politico-consiliare, capeggiato dall’ex fascia tricolore Andrea Villano, è stato colpito con una “spedizione punitiva” sia per la sacrosanta richiesta di cacciare dal comune la cricca della consulenza da 30mila euro alla ditta italo-ucraina, sia per fare spazio in giunta all’architetto dei porticati abusivi, referente degli imprenditori Ciccarelli per la realizzazione del famigerato Parco Oliteama, finito nel mirino della Dda di Napoli per la presenza in una delle società di costruzione di Franco Setola, cugino dello stragista dei Casalesi Peppe Setola. Dopo essere stati fedelissimi di ferro di Angelo Brancaccio durante il boom edilizio, partecipando a piene mani al sacco della città, Piccirillo e Del Prete hanno condiviso un tratto di strada all’opposizione indossando i panni ingannevoli dei finti paladini della legalità nella speranza di rifarsi una verginità politica. Operazione in parte riuscita. Oggi infatti ce li ritroviamo ai posti di comando dell’amministrazione comunale. Il “vero” sindaco è Piccirillo. Il “vero” vicesindaco è Del Prete. Santillo e Massaro “coprono” il versante istituzionale. I due ex braccacciani tengono i fili della maggioranza. Sono quelli che comandano da dietro le quinte. Piccirillo è già rappresentato in giunta da sua cognata Annalisa Cinquegrana, assessore fantasma che si materializza soltanto per piazzare i suoi parenti nei progetti finanziati con soldi pubblici e attuati da associazioni amiche e familistiche. Del Prete “Magò” ha spinto giù dalla torre il vicesindaco Andrea Villano, cugino omonimo dell’ex primo cittadino, per entrare nell’esecutivo con l’obiettivo di accaparrarsi la delega ai Lavori pubblici o quella all’Urbanistica. O entrambe, per fare Bingo. La manovra di Palazzo è stata agevolata da Santillo che pur di restare in sella si è trasformato in un Faust in salsa ortese pronto a siglare qualsiasi patto con Mefistofele, scaricando alla prima occasione utile Orta al Centro per accordarsi con l’asse del male. Pur di tirare a campare ha impiegato meno di un secondo per silurare il suo vice Villano senza preoccuparsi nemmeno dell’aspetto personale e con una cattiveria e scorrettezza da far rabbrividire. Stretto nella morsa del duo Piccirillo-Del Prete, il sindaco ha decapitato Orta al Centro con la naturalezza del boia di Roma. Anzi, al suo cospetto, Mastro Titta appare come un novellino dal cuore sensibile.

Giuseppe Massaro e Antonino Santillo

Nel frattempo Massaro, che a sua volta ha scaricato il gruppo dell’ex sindaco Villano con uno schiocco di dita (evviva la lealtà!), si è messo in moto per operare sul mercato di gennaio. Dopo Gennaro Colella, strappato all’allora gruppo Coraggio, nel mirino c’è Raffaele Lampano di Svolta Civica e fresco di nomina a coordinatore cittadino di Forza Italia, ma abituato a gimkane spericolate. Per favorire il suo attracco sulla riva di Massaro il sindaco in persona si è recato a casa di Andrea Lampano, zio del consigliere, attivissimo mediatore quando le colate di cemento inondavano la città. L’obiettivo è far salire a tre il numero dei membri di Orta sul Serio in assise. Una piccola pattuglia per giustificare l’ingresso in giunta di Del Prete “Magò” con la benedizione di Piccirillo. Se il blitz andrà a segno i leader di Prospettiva Futura per Orta si meriteranno il “Tapiro d’oro 2025” per un capolavoro politico all’incontrario. Hanno contribuito a eliminare Orta al Centro per ritrovarsi come alleati un Del Prete Magò e un Piccirillo con pieni poteri. Complimenti. Nemmeno il miglior Tafazzi avrebbe fatto meglio. L’altra casella vuota in giunta, lasciata dalla dimissionaria Florentia Lamberti, anche lei di Orta al Centro, sarà usata come merce di scambio per convincere qualche consigliere giustamente perplesso a votare i bilanci redatti dalla cricca della consulenza. Un vecchio metodo sperimentato con grande successo da ‘o Comandante Achille Lauro: una scarpa prima del voto, l’altra dopo il voto. Ritorno al passato. Povera Orta di Atella.

Mario De Michele

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui