Nell’ultimo articolo di Italia Notizie sul quadro politico di Caivano in vista delle prossime elezioni comunali ci siamo soffermati, tra le tante questioni, anche sul gruppo territoriale dei 5 Stelle (clicca qui). A quanto ci risulta tra i pentastellati ci sarebbero visioni divergenti. Si sarebbe consumata infatti una frattura tra il deputato Pasquale Penza e l’ex consigliere pentastellato Francesco Giuliano. Su questo e sulle scelte del Movimento 5 Stelle a Caivano abbiamo intervistato il parlamentare del partito di Giuseppe Conte
Onorevole Penza, dopo aver letto un nostro articolo, ha sentito il bisogno di intervenire sulle vicende politiche di Caivano in vista delle comunali. Qual è la sua posizione?
“Innanzitutto, desidero ringraziare la vostra redazione per la disponibilità. Ritengo inoltre che chi si occupa di informazione abbia il diritto di ricevere risposte alle proprie domande nel modo più chiaro e preciso possibile”.
Da assessore dell’ultima amministrazione sciolta per infiltrazione camorristica ha partecipato a riunioni di giunta e votato provvedimenti insieme all’attuale imputato e collaboratore di giustizia Carmine Peluso, non si è mai accorto di nulla?
“È una domanda molto interessante, alla quale sono lieto di rispondere per fare chiarezza. Sono stato assessore nei primi dieci mesi della giunta Falco, un periodo in cui circa la metà del mandato è stata vissuta durante la pandemia da Covid-19. È importante sottolineare che i fatti per cui sono stati avviati i procedimenti penali risalgono a un periodo successivo alla conclusione del mio incarico. Come ho già avuto modo di ribadire in altre interviste, col senno di poi ho maturato il legittimo sospetto che la mia presenza in giunta non fosse particolarmente gradita, probabilmente anche a causa della mia professione. Non posso escludere che il fatto di essere un poliziotto abbia rappresentato un elemento di disagio per alcuni, al punto da portare alla mia estromissione dall’incarico. Ci tengo inoltre a precisare che il comune non è stato sciolto per atti deliberati in giunta o in consiglio, ma per gravi episodi di criminalità, con politici locali che agivano in collaborazione con esponenti della criminalità organizzata”.
Perché non è mai intervenuto sulle iniziative promosse dal Governo Meloni a Caivano? Secondo lei il Modello Caivano sta funzionando davvero?
“Certo che sono intervenuto, e in più occasioni. Anzi, posso affermare con orgoglio che molte iniziative sono state promosse direttamente da me e dall’opposizione. Ci sono video che testimoniano il mio impegno, come nel caso della proposta di portare un’università a Caivano, per la quale avevo individuato come sede il castello medievale. Mi riferisco anche al progetto di restauro delle tre principali chiese di Caivano: Sant’Antonio ai Cappuccini, la Chiesa dell’Annunziata e San Pietro. Un altro importante risultato è il nuovo campo da calcio che sorgerà in via Sant’Arcangelo, un grande successo che sono riuscito a portare a Caivano per il bene della comunità. E i cittadini lo sanno benissimo. Quanto alla domanda sul ‘Modello Caivano’, se mi chiede se possa essere definito un modello o esportabile, le rispondo con chiarezza: no, perché è ancora incompleto. Non possiamo parlare di un vero modello finché esisteranno quartieri ghetto come il Parco Verde o gli immobili popolari costruiti negli anni ’80. Noi abbiamo proposto l’abbattimento e la ricostruzione delocalizzata ed ecosostenibile di questi edifici. Solo allora, forse, potremo parlare di un vero modello. Inoltre, non tutti i comuni dispongono di un centro sportivo da riqualificare o di un teatro da ricostruire, quindi c’è poco da esportare in tal senso”.
Nel nostro articolo abbiamo riportato che il gruppo territoriale del M5S a Caivano si è sfaldato per una sua rottura col suo ex collaboratore parlamentare ed ex consigliere pentastellato Francesco Giuliano, non stanno così davvero le cose? Non c’è una parte del gruppo che ha seguito le orme di Giuliano?
“Guardi, se vi sia una rottura o meno con Giuliano, ritengo che siano questioni strettamente personali che poco hanno a che vedere con la politica. In ogni caso, mi rifiuto di credere che Giuliano possa permettere a questioni personali di influenzare contesti politici. Comprendo che alcune situazioni possano generare questa impressione, soprattutto in seguito alle dichiarazioni pubbliche dell’ex consigliere. Tuttavia, sono convinto che queste dinamiche non avranno alcun impatto significativo sulla vita politica del Movimento 5 Stelle a Caivano. Giuliano è una persona libera e ha tutto il diritto di esercitare la propria libertà nel pieno rispetto di quella altrui”.
Lei si sente ancora il riferimento dei pentastellati caivanesi? Se sì, cosa sta mettendo in campo in vista delle nuove elezioni amministrative?
“Nel contesto attuale mi sento il punto di riferimento per tutti i cittadini caivanesi perbene e onesti, al di là dei colori politici. La mia disponibilità ad ascoltare le problematiche della comunità è costante e quotidiana, naturalmente insieme al mio gruppo. Un politico guarda alle prossime elezioni, ma un cittadino prestato alla politica, come me, guarda alla prossima generazione. Per questo, le assicuro che insieme al mio gruppo e alle forze politiche che ci accompagneranno, ci impegneremo a costruire un progetto credibile, che abbia come obiettivo primario il benessere delle future generazioni di Caivano”.
Michele Apicella