Sulla “proposta avanzata dalla Francia circa il possibile intervento diretto”, “ribadisco anche in questa Aula che la nostra posizione non è favorevole a questa ipotesi foriera di un’escalation pericolosa da evitare a ogni costo”. Lo dice la premier Giorgia Meloni durante le comunicazioni al Senato in vista del Consiglio Ue parlando dell’Ucraina. Meloni ha auspicato sulla posizione del governo la compattezza del Parlamento. Assente in Aula il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Il leader della Lega, spiegano dal Mit, è impegnato da questa mattina in una serie di incontri in ufficio al ministero. “L’Italia saluta con favore l’ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato e condanna ogni atteggiamento aggressivo della Russia verso questi Paesi amici così come nei confronti dei paesi baltici. Ribadiamo la nostra condanna ad elezioni farsa nei territori ucraini ed il decesso di Nalvalny il suo nome come simbolo del sacrificio per libertà non sarà dimenticato”, ha affermato Meloni. “Come ci si può sedere al tavolo delle trattative con chi non ha mai rispettato gli accordi?”, ha detto Meloni parlando delle violazioni degli accordi della Russia nei confronti dell’Ucraina. Sulla cooperazione con Kiev ha aggiunto: “non si tratta dell’impegno a fornire armi, ma di un’intesa che riguarda una cooperazione a 360 gradi, come è naturale che avvenga con uno stato che ha avviato il processo di ingresso nell’Unione europea”. “La cooperazione di lungo termine sulla sicurezza” con Kiev che abbiamo offerto “riguarda più la pace che non il conflitto”, ha precisato Meloni. “E non si tratta – ha aggiunto – come qualcuno prova oggi a raccontare, dell’impegno a fornire armi per i prossimi dieci anni. Si tratta invece di una intesa multidimensionale, che fa seguito ad analoghi accordi sottoscritti da altri Stati europei ed occidentali, che riguarda una cooperazione a 360 gradi, compresa la ricostruzione, l’assistenza umanitaria e una rafforzata collaborazione politica e di sicurezza. Come è naturale che avvenga nei confronti di una Stato che ha avviato il percorso di adesione all’Unione Europea”. La premier Giorgia Meloni durante le comunicazioni al Senato in vista del Consiglio Ue ha detto che si lavorerà affinché lo stesso consiglio esprima una “posizione autorevole” sul conflitto tra Israele e Hamas finalizzato alla risoluzione della guerra. “Non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto – ha subito dopo aggiunto Meloni -, è stato Hamas”. La premier quindi ha puntato il dito contro le “reticenze” ad ammetterlo che “nascondono un antisemitismo dilagante”. “Non possiamo restare insensibili di fronte a vittime civili” nella striscia di Gaza, ha evidenziato la premier sottolineando la necessità di una reazione “proporzionata” da parte di Israele dopo l’attacco di Hamas. “Confermo – ha concluso – il nostro appoggio agli sforzi di mediazione per un prolungato cessate il fuoco”. “Ribadiremo la nostra contrarietà a un’azione militare di terra da parte di Israele a Rafah che potrebbe avere conseguenze ancora più catastrofiche sui civili ammassati in quell’area”, ha dichiarato Meloni. “Riaffermeremo – ha aggiunto – la necessità di assicurare la consegna in sicurezza degli aiuti umanitari e il sostegno all’iniziativa Amalthea per un canale marittimo da Cipro a Gaza finalizzato alla consegna degli aiuti stessi. Ferma restando, naturalmente, la necessità di aprire nuove vie terrestri che rimangono prioritarie”. “La nostra preoccupazione va a quanto sta accedendo nel Mar Rosso. La mia sincera gratitudine va alla Marina e all’equipaggio della nave Duilio che si trova nelle acque prospicenti il Mar Rosso. La nave ha dovuto neutralizzare più di un attacco di droni, lo ha fatto con prontezza ed efficacia. È per questo che è stato affidato all’Italia il comando dell’operazione Aspides”, ha rimarcato la presidente del Consiglio. “Tutti noi sappiamo quanto le minacce e le operazioni degli Houthi facciano parte di un disegno più vasto che vede purtroppo l’Iran impegnato in prima linea nel sostenere non soltanto gli Houthi ma anche Hamas e Hezbollah, nonché a rifornire di droni le operazioni russe in Ucraina”, ha aggiunto. “E’ necessario approfondire” il tema delle “risorse che servono per fare un salto di qualità sul fronte della difesa” europea. Meloni ha parlato della necessità di “dotarci di un finanziamento necessario” e ha ribadito la sua visione di una “Nato composta da due colonne americana e europea, con pari peso”. “Sì – ha aggiunto rivolta all’Aula – la libertà ha un costo, la sovranità ha un costo, non credete a chi vi dice che tutto è gratuito”. “Penso che bisogna smettere di essere ipocriti sul tema della difesa perché le accuse di ingerenza americana e gli strali sulla difesa della politica nazionale camminano insieme ma insieme non stanno se chiedi a qualcuno di pensare alla tua sicurezza qualcuno avrà voce in capitolo. Spendere in difesa significa spendere in autonomia e capacità di decidere”, ha affermato la premier. “Spendere in difesa – ha rimarcato – significa investire nella propria autonomia, nella propria capacità di contare e decidere, nella possibilità di difendere al meglio i propri interessi nazionali, ed è la strada che segue qualsiasi Nazione seria. Ma è la strada che deve seguire anche l’Europa, se vuole essere seria. “Non abbiamo interrotto e non intendiamo interrompere la ricerca della verità sul caso Giulio Regeni” come dimostra il processo che si è avviato e “che il governo segue con molta attenzione e rispetto al quale ci siamo costituiti parte civile”, ha detto la premier. “Siamo orgogliosi che il paradigma di cooperazione con gli Stati del Mediterraneo diventi il paradigma di riferimento per l’Unione Europea. Mi auguro che non ci siano opposizioni ideologiche e strumentali sull’accordo con l’Egitto, così come abbiamo sperimentato con la Tunisia”, ha detto Meloni. “Il consiglio sarà anche l’occasione per fare il punto sulla risposta sull’immigrazione clandestina e sul traffico di esseri umani”, ha spiegato Meloni sottolineando come l’Italia chieda di mettere sempre questo punto all’odg di questi vertici per “monitorare i progressi” sulla questione. Meloni ha citato la sua recente missione in Egitto: “si è trattato di un vertice molto produttivo che segna un salto di qualità nelle relazioni con un partner fondamentale nel Mediterraneo”. “Al Consiglio europeo – ha aggiunto – promuoveremo una ulteriore sottolineatura del carattere prioritario della dimensione esterna per una soluzione strutturale alla sfida migratoria, che rimane l’aspetto assolutamente cruciale”. “È urgente intervenire sull’attuazione della Politica agricola comune. Quando abbiamo sostenuto la vecchia Pac il contesto era molto diverso”, ha detto la premier. “Per noi l’agricoltore è il primo ambientalista, è il bioregolatore per eccellenza. Come tale deve essere incluso nelle politiche sulle emissioni. Se lo facciamo chiudere, un pezzo del sistema rurale sarà abbandonato all’incuria e produrrà maggiori danni”.

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