“I diritti dei lavoratori devono essere condivisi da tutti gli Stati membri dell’Unione europea. E’ arrivato il momento di garantire la omogeneità dei diritti e delle tutele fra tutti i lavoratori dell’Unione Europa e contrastare l’odioso fenomeno del dumping sociale”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo Parlamentare del Pd Gruppo S&D dopo la presentazione della proposta di risoluzione al Parlamento europeo sulla costituzione dello Statuto Europeo dei Lavoratori.
“Il nostro modello di unità economica e sociale – spiega Caputo – può funzionare correttamente solo se si accompagnerà alla creazione di norme comuni che regolino in modo uniforme diritti e doveri dei lavoratori. Ogni cittadino dell’UE ha il diritto di lavorare e vivere in qualsiasi altro paese dell’UE senza subire alcuno svantaggio. Va posto un argine a tutti quei fattori che alimentano nel mercato europeo del lavoro la competizione sleale. Bisogna creare un sistema europeo di tutele per i lavoratori che si trovano in una condizione di mobilità, individuare prescrizioni minime in materia di diritti dei lavoratori e di organizzazione del lavoro a livello UE come è già stato fatto per esempio per il diritto ai congedi parentali introdotto in tutta l’UE”.
“Inoltre – continua Caputo – vanno combattuti fenomeni odiosi come il dumping sociale ovvero la delocalizzazione delle attività produttive in aree, collocate anche in Paesi membri, dove si possono beneficiare di disposizioni meno restrittive in materia di lavoro o in cui il costo del lavoro è inferiore. La pratica della delocalizzazione delle attività produttive in paesi cosiddetti “low cost” contribuisce a determinare la chiusura migliaia di impianti industriali e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro: accade in Campania come in tutte le aree industriali del nostro Paese determinando condizioni irreversibili di desertificazione industriale”.
“La legislazione europea va sempre più centralizzandosi e omologandosi a livello continentale, nonostante questo i sistemi nazionali non si sono ancora fusi sotto un unico mantello legislativo in materia di diritto del lavoro. Scriverò al nuovo Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, – annuncia Caputo – al nuovo Presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, al Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ed al Presidente della commissione per l’occupazione e gli affari sociali al Parlamento europeo, Thomas Händel, oltre che al Capo dello Stato Italiano, Giorgio Napolitano, al Premier Renzi ed ai vertici dei sindacati italiani, bisogna affrontare definitivamente e in tempi celeri le gravi disparità in tema di diritto al lavoro che persistono tra i 28 Stati membri dell’UE”.
“All’uopo – conclude Caputo – ho presentato una proposta di risoluzione al Parlamento europeo per chiedere che l’Unione Europea adotti uno Statuto comunitario dei diritti fondamentali dei lavoratori. Uno statuto al passo con i tempi e che sappia finalmente, garantire la omogeneità dei diritti e delle tutele fra tutti i lavoratori d’ Europa”.