Esclusiva intervista Pier Gaetano Fulco, Ufficio politico provinciale e membro dell’esecutivo regionale dei giovani democratici. «Tanto clamore hanno fatto le dichiarazioni del Segretario Nazionale del Partito Democratico, Matteo Renzi, che è stato accusato da molti di voler aprire le porte al vizio ed alla corruzione morale “legalizzando” di colpo le droghe leggere. Ci meravigliamo tutti del levarsi di voci contrarie al concetto di per se, ma soprattutto ci meravigliamo di come si voglia interpretare “a proprio uso e consumo” parole che sono state fin troppo chiare già nel soffermarsi al solo significato letterale delle parole

. Il Segretario ha dichiarato “Questa partita è iniziata perché un assessore regionale della Lega ha proposto lo stop al proibizionismo. E’ una cosa schizofrenica perché la Lega votò la Fini – Giovanardi che ha cancellato la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Prima cambiamo questa leggiaccia, andiamo con ordine”. La chiarezza comunicativa, punto forte del Segretario, è di difficile fraintendimento, li dove gli equivoci potrebbero nascere solo per malafede e falso bigottismo elettorale: la Legge Fini – Giovanardi equipara droghe leggere e droghe pesanti. Studi approfonditi hanno evidenziato che per quanto riguarda i rischi di dipendenza ed i rischi fisici, fra droghe cosiddette “leggere” (come la cannabis) e quelle “pesanti” (come l’eroina) vi è un abisso. Addirittura farebbero più danni le sigarette degli spinelli. Il Segretario auspica, al momento, semplicemente di differenziare di nuovo fra droghe leggere e droghe pesanti, differenze che in ambito scientifico già vi sono, e di queste cose deve tener conto anche il legislatore, anche alla luce dei mancati risultati conseguiti dalla legge liberticida tanto voluta dal centrodestra e li chiamavano liberali. Noi invece auspichiamo che si possa passare da una politica di divieti ad una politica di regolamentazione e regolarizzazione dell’accesso alle droghe leggere. Prevedere, magari, pene severe per chi guida e viene pescato a farlo dopo aver fatto uso di stupefacenti, certo. Prevedere però una vendita che sia regolamentata, con tanto di entrate fiscali e sicurezza maggiore per chi ne usufruisce. E magari far si che si vada a colpire la criminalità organizzata proprio sul piano economico».

 

MARIANO GARGIULO

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui