È sempre infuocato il clima politico in quel di Succivo. Al centro del botta e risposta fra opposizione e maggioranza sono le dichiarazioni del portavoce in “pectore” della giunta Colella, Bartolo Luongo, sulle intenzioni dell’amministrazione succivese sul futuro dell’Unione dei Comuni Atellani, su cui il civico consesso sarà chiamata a discutere il prossimo 30 giugno, quando sarà votata la fuoriuscita di Succivo, così come hanno fatto o faranno anche gli altri comuni che compongono l’ente. “Il portavoce in pectore- hanno scritto sulla propria pagina facebook i componenti del gruppo di opposizione “Primavera Succivese”- le spara di tutti i colori. Questa è l’ultima: rilanceremo l’Unione in accordo col Sindaco di Sant’Arpino. A noi sembrava strano (soprattutto il giudizio di Dell’Aversana, visto che l’unica cosa da fare, anche a parer nostro, era chiudere quella fallimentare esperienza), ma il fido Bartolino vedeva lontano, infatti dopo una settimana hanno lanciato l’Unione… dalla finestra!”. Luongo dal canto suo non ha mancato di replicare sottolineando come “martedì al Comune si è svolto un incontro con il Sindaco di Gricignano. Si è convenuti sul fatto che, visto la stato di stallo in cui versa l’Unione dei Comuni e le uscite da parte di Comuni viciniori, era auspicabile un nuovo percorso e la formazione di un nuovo soggetto più dinamico e funzionale. Ulteriori dettagli saranno dati dal Sindaco durante il Consiglio Comunale”. Ed a stretto giro di posta è arrivata anche la dichiarazione del primo cittadino, Colella che ha annunciato come in occasione della prima giunta utile sarà conferito l’incarico di portavoca allo stesso Luongo. “A nome mio e della maggioranza – sottolinea Colella- intendo ribadire la piena fiducia nell’operato di Bartolo Luongo quale portavoce del gruppo Succivo Viva. Alla prossima giunta disponibile sarà fatta la nomina ufficiale, tra l’altro senza indennità o ricompensa alcuna. Colgo l’occasione per ringraziare Bartolo e fargli i migliori auguri, miei e dell’amministrazione, per il compito che lo aspetta”.
Francesco Paolo Legnante