«Oltre il 50% delle risorse destinate a Napoli rimarrà inutilizzato, sia per incapacità progettuale del Comune sia per la velocità delle procedure. Se non si interverrà subito con un organismo attrezzato di controllo, il rischio di inflitrazioni camorristiche sarà altissimo». A dirlo è Catello Maresca, consigliere comunale di opposizione e presidente della commissione consiliare speciale di monitoraggio sui fondi del pnrr. «Ho l’impressione che non ci sia una visione di città – rimarca – il pnrr rappresenta un’occasione straordinaria e irripetibile. Tra pochi mesi dovremo fare una prima valutazione dei progetti realmente cantierabili e da parte degli enti pubblici dovrà esserci la capacità di impegnare quelle risorse, di cui più della metà non saranno utilizzate. C’è un grande problema di pubblicità, di rendere pubbliche cioè le attività che ruotano attorno ai bandi, da cui restano fuori i cittadini. Resta fuori la trasparenza dietro la quale si nasconde l’insidia maggiore: l’infiltrazione camorristica. Soprattutto in questo momento dobbiamo esigere perciò una trasparenza massima». Per Maresca «è indispensabile attivare uno strumento di monitoraggio e controllo straordinario contro il rischio di infiltrazioni mafiose». La soluzione? «L’istituzione di un apposito comitato interministeriale di controllo, incardinato presso la presidenza del Consiglio dei ministri. In alternativa si potrebbero – attesa l’urgenza – affidare con decreto legge le funzioni al già esistente comitato di coordinamento per l’altasorveglianza delle Infrastrutture e degli Insediamenti prioritari a cui sono stati già affidati l’Expo Milano, il monitoraggio finanziario del grande progetto Pompei e la bonifica della Terra dei fuochi. Previste alcune modifiche: incardinarlo presso la presidenza del Consiglio dei ministri, inserire un componente indicato dal ministero per il Sud e la coesione territoriale – che oggi incredibilmente manca -, prevedere una specifica articolazione appositamente dedicata al monitoraggio dei fondi del pnrr, specificandone ruoli e funzioni, soprattutto in relazione alle linee di indirizzo per le prefetture; infine prevedere una speciale piattaforma informatica sul modello di Sigexpo e Siprex».