”Acqua pubblica? Quattro anni di inerzia, uno dei capitoli più negativi dell’esperienza Caldoro”. Lo dice il capogruppo del Pd nel Consiglio Regionale, Raffaele Topo. ”Esistono già norme nazionali – ricorda Topo – che impongono alle Regioni la disciplina del sistema idrico integrato, riattribuendo le funzioni alle ex autorità d’ambito. E’ da anni che queste autorità dovrebbero occuparsi di tutti gli impianti di cui parla il Presidente della Regione, Stefano Caldoro. Invece – chiede il capogruppo Pd – cosa è stato fatto in Campania? Una norma, peraltro sbagliata, inserita in un collegato alla finanziaria a fine legislatura? Troppo poco. Caldoro aspetta ancora il governo nazionale? E poi cosa c’entra la struttura di missione prevista sempre nel collegato alla finanziaria? Si vuole rivoluzionare un settore così delicato a sei mesi dalle elezioni?” ”La verità – conclude Topo – è che c’è il solito conflitto interno sul tema della gestione degli acquedotti che è stata una nota dolente, anzi dolentissima di questo governo regionale”.


 

 

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