E’ terminato così il partecipatissimo corteo che ha attraversato stamane le strade del quartiere di Bagnoli. La X municipalità è stata occupata ed ora comitati, militanti, abitanti dello storico quartiere operaio, sono loro a voler commissariare Bagnoli. Il riferimento, chiaramente, riguarda la nomina a commissario di pochi giorni fa di Salvo Nastasi. Nomina che, come ampiamente annunciato, non è andata giù proprio a nessuno, dal sindaco ai collettivi che sono nati e cresciuti sul territorio Flegreo, contribuendo a mantenere, negli anni, sempre alta l’attenzione sulle vicende del quartiere. “A Bagnoli – sostiene un anziano abitante – nessuno è più disposto a sopportare decisioni calate dall’alto nè atteggiamenti autoritari e violenti da parte di istituzioni che, a buon ragione, possono essere ritenute le prime responsabili della situazione di devastazione ambientale ed economica contro cui lottiamo da anni”. Anni di fondi sprecati o spariti, una bonifica mai fatta, un litorale devastato, non sembrano, dunque, essere scivolati via senza lasciar segno. Nella sala della X municipalità, che si annuncia occupata ad oltranza, tutti sembrano avere ben chiaro su chi puntare il dito se si parla di responsabilità. E allora risuonano i nomi dei vari amministratori che si sono susseguiti nel corso degli anni oltre che di Fintecna, società interamente partecipata da Cassa depositi e prestiti s.p.a., e di Cementir. Sono proprio loro che, secondo l’assemblea, dovranno bonificare per poi restituire il quartiere a chi da anni lo vive, nonostante tutto. Sono mesi che il popolo di Bagnoli, riunito in varie forme e supportato da vari collettivi, rivendica l’attuazione della bonifica sotto controllo popolare, il ripristino della linea di costa e il diritto all’autodeterminazione di chi ha subito le conseguenze, in termini di salute oltre che economiche, delle politiche nazionali, locali e di un mai cessato connubio tra politica, privati e criminalità organizzata. L’occupazione andrà avanti finché l’assemblea che si è costituita non verrà riconosciuta dalla municipalità, attraverso l’autorizzazione a tenere almeno un incontro settimanale per aggiornarsi e prendere decisioni sui processi in atto. Non è ancora ben chiaro cosa vorrà o potrà fare il commissario Nastasi, ma un fatto è certo: non avrà vita facile. Bagnoli questa volta vuole essere esempio positivo: l’intero quartiere con i sui abitanti ed i collettivi che lì sono nati aprono la sfida più grande, riprendere parola sul proprio futuro immaginando modelli di sviluppo alternativi a quelli promossi attraverso lo Sblocca Italia, obbligando chi ha inquinato a bonificare e pagare, e a rompere la pratica violenta e truffaldina dei commissariamenti.
Luca Leva
Giulia Ambrosio