NAPOLI – Ricandidare o meno gli inquisiti è una scelta che richiede una riflessione politica. In un affollato incontro elettorale del Pdl, con Nicola Cosentino e Alfonso Papa in prima fila, il governatore Stefano Caldoro ribadisce con forza l’esigenza di un assoluto garantismo, ma invita anche – senza fare nomi – a una riflessione su singoli casi, “perché siamo tutti assieme sullo stesso aereo e ognuno deve porsi con responsabilità il problema di non creare difficoltà al volo comune”.
Sul garantismo, insiste Caldoro, “non possiamo fare passi indietro. Sono un garantista da sempre: la sola idea di poter individuare categorie specifiche e manichee, come quelle degli inquisiti e dei colpevoli, è fuori della cultura del Pdl e mia personale. Però, detto questo, penso ci sia un problema che non può non riguardare i singoli. Non è possibile che dietro lo schermo di questa vicenda non si affrontino questioni che i singoli devono porsi”. Ed ecco la metafora dell’aereo: “Siamo tutti dentro lo stesso velivolo: pilota, copilota, hostess, passeggeri. Ognuno deve porsi il problema di non creare difficoltà. Non siamo di fronte a un kamikaze che vola solo e fa ciò che vuole”. Caldoro ricorda una esperienza personale, frutto delle sue radici politiche nel Psi. “Nel ’93 ero al Raphael, quando fuori si lanciavano le monetine. Una parte della classe dirigente decise allora di fare un passo indietro per il bene del rilancio di una politica in cui credevamo. Sono rimasto fuori dal Parlamento per 18 anni, non per vicende giudiziarie ma per vicende e scelte politiche”. Poco prima, parlando con i cronisti a proposito di Cosentino, il commissario regionale del Pdl Nitto Palma ricordava di aver letto le carte processuali del deputato Pdl senza trovare un solido impianto accusatorio contro di lui. “I processi – sottolinea Caldoro dal palco – li fa la magistratura. La politica non discute delle carte dei processi ma di scelte politiche. Dobbiamo farlo con rigore difendendo il garantismo, irrinunciabile. Diceva Nenni: ‘Attento, che arriva uno piu’ puro che ti epurà. Però devono esserci anche scelte politiche, responsabili, da parte di chi deve decidere per il bene comune, da parte di una intera classe dirigente”.