“Chiediamo lo scioglimento della commissione speciale Anticamorra, un organismo che dovrebbe essere un faro di legalità mentre invece ad oggi è una scatola vuota, che non adempie alla sua importante missione istituzionale accanto ai cittadini campani”. E’ la provocazione di Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle, che commenta in questo modo la mancata riunione della commissione Anticamorra, in programma stamani a Barra, quartiere di Napoli Est, e andata deserta per mancanza del numero legale dopo che era stata convocata su iniziativa del Movimento 5 Stelle nella sede della IV Municipalità di Napoli in un territorio difficile come è quello dei quartieri di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio. “Sciogliendola almeno si sgombera il campo da questo odioso gioco allo scaricabarile – afferma -. Le istituzioni non prendano più in giro i cittadini e le realtà di resistenza sul territorio”. “La mancata riunione della Commissione speciale Anticamorra a Barra, andata deserta, non è un segnale di debolezza, ma di resa totale – attacca Vincenzo Viglione, consigliere regionale del M5S e componente insieme con il consigliere Michele Cammarano della stessa Commissione -. E’ un’inqualificabile marcia indietro sul fronte del contrasto alle camorre”. “Come Movimento 5 Stelle avevamo chiesto e ottenuto una riunione in un territorio simbolo della tragica recrudescenza della camorra – sottolinea -. E quelle sedie vuote sono un pugno nello stomaco, la dicono lunga sulla mancanza di responsabilità della politica e delle istituzioni. Ricordo che sono oltre 5 mesi che la Commissione non ha un presidente per le dimissioni per indagini di camorra a cui è sottoposta la consigliera ed ex presidente Monica Paolino”. “Abbiamo deciso di uscire dal palazzo rompendo i soliti schemi – spiega Michele Cammarano – Nonostante le sollecitazioni del vicepresidente, che ha inviato tre mail ai componenti della Commissione, stamane l’aula era vuota con il disappunto di Anna Cozzino, presidente di Municipalità, e degli altri consiglieri della municipalità e dirigenti”. “La camorra va combattuta ascoltando e presidiando i territori – conclude Cammarano – Oggi pezzi della politica regionale, con la loro assenza, hanno reso un pessimo servizio ai campani”.