Altro che temi e partito unito come domenica ha chiesto Matteo Renzi. Il Pd di Caserta si conferma una polveriera. Occupazione simbolico di via Maielli da parte di Nicola Caputo, Gennaro Oliviero,. Luigia Martino,. Gigino Munno, Carlo Scatozza e quanti contestano l’operato di Mirabelli. Chiedono il congresso provinciale subito con tanto di slogan “Caserta ai casertani”

“E’inaudito quello che accade per la consegna del simbolo a Mondragone, ulteriore spregio della comunita’ democratica, Mirabelli non puo’ vendere ad altre forze interi circoli, –  insiste Carlo Scatozza della direzione regionale e coordinatore provinciale di Laboratorio Democratico – inoltre e’ necessario procedere al piu’ presto con l’indizione de congresso provinciale e rilanciare l’azione politica di un partito assente, nel suo essere collettivo, sui grandi temi della provincia”. 
“Abbiamo presidiato il Partito prima di tutto perché vogliamo che le problematiche inerenti la Provincia, tornino ad essere materia di dialettica politica, in cui il PD possa riprendere a rappresentare il partito della sintesi e della comunità. – continua il Consigliere regionale Gennaro Oliviero – A partire dal disastro finanziario in cui anche il PD e impegnato; passando per il tema della chiusura degli istituti scolastici, che metterà a serio rischio l’anno scolastico per migliorare di giovani casertani; passando per il tema della sanità, che vede la nostra provincia relegata all’ultimo posto in quanto a servizi ai cittadini e per finire il tema dei trasporti: carenti o addirittura addssenti.  Su tutti questi è molto altro il Partito Democratico di Caserta tace, così come il Commissario Mirabelli, che sembra più impegnato a far danni”.
“E’ importante che noi oggi lanciamo un messaggio netto e inequivocabile. – spiega l’eurodeputato Nicola Caputo – La strada percorsa fin ora è stata fallimentare. Bisogna assolutamente uscire da quest’empasse, ritrovare l’unità perduta e assolutamente aprire il Partito agli iscritti. E’ arrivato il momento di consegnare il Pd casertano alle formule della democrazia e uscire da sterili tatticismi e personalismi, il congresso va celebrato al più presto per ricostruire la connessione perduta con i territori e con la nostra gente. Non si può continuare senza tener conto delle determinazioni dei singoli circoli, la cui autodeterminazione è spesso mortificata da scelte calate dall’alto, penso al caso di Mondragone per esempio. E’ arrivato il momento di cambiare verso al Pd casertano riportandolo sui temi, i problemi di questo territorio”.

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