NAPOLI – “Chiediamo alla Regione che venga ridata quell’area al Comune per realizzare un impianto di compostaggio”. A dirlo è il vicesindaco di Napoli con delega all’Ambiente, Tommaso Sodano, a proposito della zona a est della città, adiacente al depuratore, su cui doveva nascere il nuovo termovalorizzatore. “Questa amministrazione – dice Sodano – ha detto che non vuole l’inceneritore, oltretutto le gare d’appalto sono andate deserte.
Se c’é volontà politica è una cosa che si risolve in due ore. C’era un accordo di programma firmato in un’altra era, quando c’era un altro sindaco, un’altra amministrazione e quando c’era un commissario straordinario. E’ cambiato il mondo – aggiunge – non si può continuare a rimanere ancorati a una vecchia decisione”. A proposito dell’approvazione della delibera di ieri, il vice sindaco Sodano spiega che a Napoli, con un milione di abitanti e una produzione di 100mila tonnellate di rifiuto umido, c’é bisogno di 3 siti di compostaggio che a regime tratteranno circa 30mila tonnellate l’uno. “Abbiamo immaginato tre aree – dice Sodano – una a nord, una a est e una a ovest. Quella a Napoli nord l’abbiamo individuata, a est abbiamo pensato all’area che si trova di fianco al depuratore. Si tratta di un’area industriale, già vocata allo smaltimento dei rifiuti. Invece di fare un inceneritore si fa un impianto di compostaggio, nel giro di pochi giorni si può chiudere senza alcuna polemica”. A proposito degli impianti, Sodano ha spiegato che si vuole provare a realizzarli con fondi europei, accedendo ai nuovi finanziamenti destinati all’area metropolitana e di farli come l’Asia. “Le aziende urbane si occupano solo della fase di raccolta e dello spazzamento – spiega – e non hanno mai intercettato la parte più ricca della selezione e del recupero dei materiali. Questo può rendere l’azienda più solida e può abbattere i costi per i cittadini che pagano una tarsu elevata per com’é composto il ciclo di smaltimento”. Il vicesindaco, infine, ha aggiunto che a Napoli c’é bisogno anche di un impianto per la parte finale del trattamento meccanico e a freddo di rifiuti. “Vorremmo lasciare alla fine della nostra consiliatura una città che ha una sua autonomia sia con gli impianti di compostaggio che di selezione”, conclude Sodano.