Alle elezioni comunali di Napoli in primavera il Pd per vincere deve “coagulare il consenso su un progetto condiviso, intorno ad una candidatura in grado di rispondere alla forte domanda di rinnovamento esistente”, lo afferma Umberto De Gregorio, esponente del Pd molto vicino al governatore Vincenzo De Luca e presidente dell’Eav. De Gregorio, scrivendo su Facebook, aggiunge: “la segreteria provinciale rischia di non essere in grado di guidare al successo – da sola – un processo complicato ed insidioso come questo”. De Gregorio già nelle scorse settimane aveva animato il dibattitoi interno al Pd proponendo che fossero tre “saggi”, Graziella Pagano, Antonio Bassolino e Umberto Ranieri, a scegliere il candidato del partito a sindaco di Napoli. Un’ideqa che rilancia oggi: “Sono preoccupato – scrive – il PD rischia di farsi male, ed è un vero peccato. Il voto di protesta anti PD è spaccato, tra arancioni, 5 stelle e destra populista : quindi c’è tutto lo spazio per vincere. Ma per vincere occorre coagulare il consenso su un progetto condiviso, intorno ad una candidatura in grado di rispondere alla forte domanda di rinnovamento esistente, basando l’innovazione sull’esperienza”. Nella ricerca la segreteria provinciale del Pd di Napoli “potrebbe essere – spiega De Gregorio – affiancata da una comitato di saggi, o come diavolo preferite chiamarli: persone di esperienza , politici di spessore fuori dall’agone politico e/o personalità della società civile, locale o nazionale. Lo scopo? Individuare un identikit di candidato sindaco in grado di vincere e di governare. Nessun commissariamento,ma apertura del partito verso l’esterno. In questo modo si potrebbe incanalare proficuamente il dibattito politico; dibattito che diversamente rischia di risultare noioso, logorante, assemblearistico e confuso. Poi si vada alle primarie, ovviamente – se non emerge un candidato unico condiviso – come prevede lo statuto del partito”.

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