NAPOLI – Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha approvato all’unanimità la proposta di legge Istituzione del Comune unico di Montoro, mediante la fusione dei Comuni di Montoro inferiore e Montoro Superiore” a firma del consigliere Pietro Foglia (Udc), presidente della VIII Commissione consiliare permanente, che l’ha introdotta all’esame dell’Assemblea: “finalmente arriva in Aula la proposta di legge che supera l’attuale artificiosa separazione amministrativa tra i due centri della provincia di Avellino, i quali hanno, invece, un’unica identità e volontà di essere un’unica amministrazione espressa dai due Comuni e dai cittadini attraverso il referendum consultivo, andando nella direzione della semplificazione amministrativa, dello sviluppo del territorio e della riduzione degli oneri fiscali”.

“Annuncio il voto favorevole del gruppo Pd – ha detto la consigliera Rosa D’Amelio – che è esempio virtuoso di semplificazione, di risparmio e di maggiori servizi ai cittadini, un obiettivo condiviso da tutto il territorio e dai cittadini”. Voto favorevole anche dai Popolari Udeur con la consigliera Sandra Lonardo che ha evidenziato “la positività di due comuni che insistevano in un territorio omogeneo e che vanno nella direzione della spending review”. Il Consiglio ha, poi, approvato all’unanimità il progetto di legge “Modificazione della denominazione del Comune di Capaccio, in Provincia di Salerno, in Comune di Capaccio-Paestum” , frutto della unificazione della proposta di legge ad iniziativa del consigliere Gianfranco Valiante (Pd) e dei consiglieri Antonio Valiante, Donato Pica, Anna Petrone, Angela Cortese, Angelo Marino e Gennaro Salvatore (Caldoro Presidente), Luigi Cobellis (Udc) Dario Barbirotti (Centro Democratico), Gennaro Mucciolo (Pse) e Fernando Zara (FdI), e del disegno di legge ad iniziativa della Giunta regionale. “Il progetto di legge, condiviso dalle istituzioni locali, intende dare la parola ai cittadini del territorio ai quali spetterà l’ultima parola attraverso il referendum consultivo per il cambio di denominazione” – ha detto Valiante introducendo il provvedimento all’esame dell’Aula. A proporre l’inversione dell’ordine del giorno per l’esame preventivo dei due provvedimenti è stato il capogruppo di Caldoro Presidente, Giuseppe Maisto. Su proposta del presidente della VIII Commissione, Pietro Foglia, il Consiglio ha poi approvato all’unanimità la proposta di legge “Norme per l’esercizio della pesca, la tutela, la protezione e l’incremento della fauna ittica in tutte le acque interne della Regione Campania” a firma del già consigliere regionale Pasquale De Lucia, oggi Sindaco di San Felice a Cancello, così come emendata e approvata dalla VIII Commissione permanente. “La proposta di legge disciplina un settore fondamentale per la pesca professionale e sportiva, prevede il registro dei pescatori, la Carta ittica regionale delle acque interne ed istituisce le Commissioni regionale e provinciale competenti nel settore, nonché il ripopolamento delle acque interne” – ha spiegato Pietro Foglia (Udc) introducendo il provvedimento all’esame del Consiglio. “Con questa norma si colma una lacuna che la Regione ha da anni e che va incontro alle esigenze degli operatori e delle associazioni e nella direzione della tutela della fauna ittica” – ha sottolineato il capogruppo del Pse Gennaro Oliviero; sul tema, il consigliere Antonio Amato (Pd) ha sollecitato l’iscrizione all’ordine del giorno della propria proposta di legge sulla pesca di acqua salata, e la consigliera Rosa D’Amelio che ha annunciato il voto favorevole del gruppo Pd. Voto favorevole anche dal gruppo di Centro Democratico attraverso la consigliera Anita Sala che ha sollecitato anche l’esame della proposta di legge per la pesca in acqua salata, “dove ci sono diverse problematiche”. Dal vice presidente Antonio Valiante (Pd), una raccomandazione all’assessore e alla giunta regionale affinchè il ripopolamento che la legge prevede vanga eseguita dopo accurata analisi delle condizioni di idoneità dei corsi d’acqua a tenere in vita il patrimonio ittico altrimenti si rischiano interventi inutili e per migliorare anche le condizioni del patrimonio idrico della nostra regione”.

In apertura della seduta, il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio per Pietro Lezzi, esponente del Partito Socialista Italiano, già deputato e parlamentare europeo, Sindaco di Napoli e consigliere regionale campano, scomparso lo scorso 7 ottobre. Il Consiglio ha poi approvato alcuni debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive relative a debiti certi ed esigibili; proseguendo nell’esame dell’ordine dei lavori, il Consiglio ha rinviato l’esame del disegno di legge sul Piano paesaggistico alla prossima seduta su proposta del capogruppo del Pdl Gennaro Nocera che ha riferito all’Assemblea la richiesta dell’assessore delegato Ermanno Russo di tenere la prossima settimana un incontro con la Conferenza Capigruppo per affrontare l’importante argomento. Sul tema anche il capogruppo del Pd Raffaele Topo che ha sollecitato la convocazione della IV Commissione per l’elezione del presidente “affinchè la Commissione, bloccata da sei mesi, possa riprendere i propri lavori su un tema tanto importante”; nel ricordare che la Commissione Urbanistica è stata già convocata una volta, il Presidente Romano ha rassicurato che la convocazione verrà effettuamente nuovamente in tempi rapidi per garantire piena funzionalità all’organismo consiliare competente in settori fondamentali quali l’urbanistica e i trasporti. La proposta di legge a firma del capogruppo del Pse Gennaro Oliviero per la chiusura urgente delle cave e dei cementifici nell’area casertana è stata rinviata in IV Commissione, su iniziativa del capogruppo del PdL Gennaro Nocera il quale ha ricordato le motivazioni, espresse dall’assessore regionale competente nella passata seduta consiliare e contenute anche nel parere giuridico della Presidenza, per le quali essa è inattuabile e illegittima perché alla chiusura delle cave e dei cementifici non corrisponde una copertura finanziaria per la cessazione anticipata delle concessioni e per la chiusura delle attività e perché essa riguarda una sola provincia determinando un profilo di incostituzionalità” .

Contrario al rinvio, nel metodo e nel merito, si è detto Oliviero per il quale “la legge è fondamentale per il territorio casertano per porre fine ad impianti insalubri e dannosi per la salute e per l’ambiente e per consentire la realizzazione del Policlinico Universitario a Caserta; a questo punto la volontà della Giunta regionale deve essere chiara: vuole o meno il Policlinico di Caserta a Caserta? Perché la presenza delle cave e dei cementifici è incompatibile con esso e voler inviare la proposta di legge in IV Commissione che non si riunisce da un anno significa volerla vanificare”.

“Nessuna Giunta ha fatto di più sul piano dell’ambiente e delle bonifiche per l’area del casertano” ha replicato l’assessore Edoardo Cosenza – che ha aggiunto: “la Giunta Caldoro vuole assolutamente realizzare il Policlinico di Caserta per avere una sanità pubblica forte in provincia di Caserta, ma questa legge non c’entra niente con il Policlinico di Caserta perché non è prevista alcuna risorsa per ristorare l’eventuale chiusura anticipata della cava e del cementificio che sono posti nell’area del realizzando Policlinico”. Sul tema anche Luciano Passariello (Fd’I) che ha condiviso il ritorno in Commissione della proposta di legge ma ha sollecitato ad affrontare in questa sede la revisione del Piano regionale delle attività estrattive per evitare di concentrasi su una proposta di legge che affronta la problematica in maniera limitata e non suffragata da analisi scientifiche circa i presunti danni all’ambiente provocati dagli impianti.

Proseguendo i suoi lavori, il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, su iniziativa del consigliere del gruppo Caldoro Presidente, Gennaro Salvatore, che ne ha ricordato la procedura di urgenza richiesta dal governo regionale, il Consiglio è passato al dibattito sul disegno di legge “Disposizioni in materia di razionalizzazione delle società partecipate dalla Regione Campania del polo sviluppo, ricerca e ICT” che, in attuazione del Piano di stabilizzazione finanziaria di cui all’articolo 14 comma 22 del Decreto Legge 31 maggio 2010 n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), convertito, con modificazioni, dalla Legge 30 luglio 2010 n.122, attribuisce, ai fini del riordino delle partecipazioni societarie della Regione afferenti il Polo dello sviluppo e della ricerca e innovazione, alla società regionale Sviluppo Campania le funzioni relative alla materia dello sviluppo economico e del sistema territoriale regionale, nonché quelle necessarie al perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente in materia di comunicazione, ricerca, innovazione tecnologica, ivi compresa quella attinente il sistema informativo ed informatico.

A introdurre il provvedimento l’assessore al lavoro e formazione Severino Nappi che ha illustrato e sottoposto al Consiglio gli emendamenti condivisi dal governo regionale con i sindacati: “le parti sociali hanno espresso apprezzamento per un intervento di razionalizzazione, di efficientamento e di rilancio delle società partecipate, che sono valore per questa regione perché parte motrice del suo sviluppo, e hanno auspicato che il patrimonio di professionalità impegnate in esse venga salvaguardato e valorizzato. Ferma la linea complessiva della razionalizzazione e dell’efficientamento, la Giunta ha recepito questi emendamenti frutto della condivisione con le parti sociali nel solco del dialogo e della collaborazione costruttiva per dare un segnale positivo da parte della Regione di essere espressione di unità di intenti a favore del mondo del lavoro”.

“Uno dei punti fondamentali del Piano di stabilizzazione, che vede impegnata la Regione Campania e che sta portando importanti risultati sul piano del risanamento del bilancio regionale, è la razionalizzazione delle società partecipate che, con questo disegno di legge, si intende efficientare e rilanciare, nell’ambito della strategia politica e di governo della Giunta regionale volta a rendere la Campania regione virtuosa e capace di favorire lo sviluppo del territorio”   – ha aggiunto il Presidente della II Commissione Massimo Grimaldi.

Tra gli emendamenti proposti dai sindacati e fatti propri dalla Giunta: il passaggio in via definita del personale delle società partecipate Campania Innovazione e Digit Campania in Sviluppo Campania nell’ambito del Piano industriale che sarà definito previo confronto con le parti sociali;

la priorità di avvalersi di Sviluppo Campania nelle materie indicate nell’oggetto sociale per le attività che si intende esternalizzare; la adozione del nuovo Statuto di Sviluppo Campania secondo le funzioni attribuite dalla legge; il termine del 31 dicembre prossimo per la scadenza delle cariche degli amministratori delle società coinvolte dal processo di razionalizzazione.

Il capogruppo del Pdl Gennaro Nocera ha rivolto un appello all’opposizione “affinchè ritiri tutti gli emendamenti per evitare strumentalizzazioni e raggiungere un obiettivo unificante che riguarda il mondo del lavoro” – ha aggiunto il capogruppo del PdL Gennaro Nocera, riferendosi ai numerosi emendamenti presentati dal capogruppo del Pse Gennaro Oliviero e dai consiglieri del Pd Raffaele Topo, Nicola Caputo e Nicola Marciano.

“Questo disegno di legge interviene su una situazione di forte precarietà dello stato delle società partecipate e soprattutto dei lavoratori – ha detto il vice capogruppo del Pd Antonio Marciano – tema sul quale il Pd ha dimostrato la sua fattiva sensibilità presentando ben due anni fa una proposta di legge volta a riorganizzare le partecipate e a creare un’unica agenzia per lo sviluppo capace di essere valido e autorevole interlocutore del mondo delle imprese”.

Nel ricordare che i sindacati sono stati ascoltati dalla Giunta solo dopo l’approvazione del provvedimento, il consigliere Marciano ha, dunque, confermato il voto di astensione al testo, come già espresso in Commissione Bilancio, “perché la garanzia per il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici non è chiara, così come non è chiara la mission che Sviluppo Italia andrà a ricoprire, e, al di là dei contenuti di questo disegno di legge, improntato, come sempre, ad una logica meramente ragionieristica, essa continua a preoccupare questa parte politica in quanto il governo e la maggioranza regionale si sono dimostrate incapaci di mettere in atto un progetto di vero rilancio e riorganizzazione delle partecipate”.

Per Corrado Gabriele (Pse), assessore regionale al lavoro e formazione nella passata Legislatura, “la Giunta regionale ha già dato pessimo esempio di capacità di riorganizzare le società partecipate con la società Astir che è implosa nell’evidente l’incapacità di dar vita ad un unico soggetto societario che si occupi del settore ambientale; inoltre, dal disegno di legge sulla razionalizzazione delle società del polo sviluppo, non si comprende quale sarà il piano industriale di Sviluppo Campania che dovrà assorbire competenze importanti nei settori della ricerca e della innovazione e delle ICT, gettando ombre lunghe sul futuro dei lavoratori. Infine – ha sottolineato Gabriele – non si comprende quale sarà il futuro del Ceinge, il centro di ricerca per le malattie genetiche, che fa parte delle partecipazioni relative a EFI s.p.a. che con il disegno di legge vengono conferite a Sviluppo Campania.

Il capogruppo del Pse Gennaro Oliviero, che ha chiesto ed ottenuto una sospensione preliminare dei lavori per approfondire gli emendamenti presentati dalla Giunta su iniziativa dei sindacati, ha evidenziato “l’importanza di un provvedimento che interviene sulla ‘carne viva’ di questa regione che sono i lavoratori” e si è detto disponibile al ritiro dei propri se essi verranno meglio chiariti in Aula. “In Commissione Bilancio abbiamo sostenuto il numero legale in assenza della maggioranza –ha ricordato la consigliera Anita Sala (Cd) – e in Consiglio vediamo giungere emendamenti dalla Giunta che non abbiamo potuto approfondire per perseguire l’unico obiettivo che ci sta a cuore: difendere i lavoratori che rischiano in questa riorganizzazione che si inserisce nella realtà sociale ed economica già compromessa della Campania”.

“Questo disegno di legge necessita di approfondimento per comprendere i risultati di questa operazione – ha detto la consigliera Flora Beneduce (PdL) – che necessita di una impostazione di maggiore trasparenza su due punti fondamentali: quali sono i motivi delle perdite registrate dalla società e quali saranno le sorti del personale che andrà in Sviluppo Campania e di quello che andrà nella cosiddetta ‘società-veicolo’. Le società coinvolte nel processo di razionalizzazione sono state caratterizzate da forti perdite di bilancio e dall’assorbimento di risorse pubbliche – ha proseguito la consigliera Beneduce – oltre che dalla cattiva gestione da parte del managment, peraltro destinatario di ingenti compensi e si rischia, così’, di creare un ulteriore ‘carrozzone’ clientelare” – ha proseguito Beneduce – che ha quindi proposto il rinvio in Commissione del disegno di legge.

Dello stesso avviso il consigliere Luca Colasanto (PdL) per il quale “la regione Campania, fino ad oggi, si è svenata con queste società partecipate perché puntualmente ha dovuto ripianare perdite ingenti e aprire vere e proprie voragini nel bilancio regionale. Tra le partecipate non ce n’è una in attivo – ha proseguito Colasanto – ed esse vengono alimentate dalle tasse dei cittadini dando vita ad un vero e proprio disastro economico. Sarebbe stato opportuno ampliare la razionalizzazione alle fondazioni che pure assorbono ingenti risorse” – ha concluso Colasanto auspicando che “questo disegno di legge, che votiamo per fiducia nei confronti e per vincolo di maggioranza, possa essere solo il primo passo per dare vita ad una vera e propria azione di razionalizzazione delle partecipate”.

La seduta consiliare, convocata fino alle ore 17,00, si è conclusa.

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