Quanto si è verificato a Quarto per il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, è qualcosa di “obbiettivamente grave, questi hanno preso voti da qualche camorrista, non è un atto amministrativo sbagliato”. É per questo che ai Cinquestelle, nel corso di una trasmissione a LiraTv, dice: “Ora è necessario che facciano le persone serie e che la smettano di dare le patenti di moralità. C’è gente che la ogni mattina si sveglia per fare il proprio dovere e non vuole sentire le stupidaggini dei Cinquestelle”. Per De Luca “il tempo delle manfrine è finito, chi si vuole candidare a governare il Paese deve dire parole coerenti, non può dire si a tutto e tutti”. Quella di Quarto “è una vicenda delicata”. “Sono tra quelli che ritengono che Quarto non sia New York e non è neanche Napoli o Roma – ha sottolineato – è una realtà limitata rispetto alla quale bisogna parlare un linguaggio di verità. Io non sono per strumentalizzare ma sono per parlare sempre il linguaggio di verità, a cominciare dai nostri amici grillini”. “Il M5S non è più un movimento folcloristico come qualche anno fa, è una grande realtà politica del paese che conquista il 25% dei voti, un dato con il quale devono fare i conti i miei avversari politici ma anche gli stessi dirigenti Cinquestelle che devono capire che il tempo delle poesia, delle prediche inutili, l’infantilismo politico è finito per tutti”, ha ribadito. “Quando ci si propone di governare un Paese bisogna tornare con piedi per terra e smetterla con gli ideologismi – ha aggiunto – Quando si governa una realtà è allora che devi mostrare la tua moralità, quando non hai responsabilità è semplice dare patente di moralità. Siete i puri perché non avete mai avuto l’obbligo di fare i conti con le impunità della vita. Non ci vuole nulla a fare le persone corrette restando a casa”.