Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris sposa la battaglia in difesa della Costituzione lanciata dall’associazione ‘Riscossa Italiana’ che ha presentato le sue proposte sul tema delle modifiche alla Carta in un convegno svoltosi alla Sala Cirillo della Provincia di Napoli. “Non sono d’accordo con chi sostiene che occorre salvare almeno i primi 12 articoli – quelli che ne enunciano i principi – lasciando poi la facoltà di intervenire sugli altri – ha detto il primo cittadino -. Ad esempio, se si va ad intaccare l’autonomia della Magistratura, che è sancita nella seconda parte della Carta, automaticamente si lede il principio di uguaglianza previsto dall’articolo 3. Questa Costituzione è stata scritta col sangue degli italiani, anche perché molta parte di essa è ancora inattuata. Essa prevede, infatti, la prevalenza della persona sul denaro. Anche il rapporto con la proprietà privata deve ancora essere inquadrato così come la Costituzione prevede, ovvero nell’ottica della sua funzione sociale. Al Comune di Napoli, nel nostro piccolo, – ha concluso – abbiamo messo in campo un’operazione in tal senso, restituendo alla collettività beni privati abbandonati”. Il moderatore dell’incontro, Angelo Delle Cave (membro di Riscossa Italiana e del Comitato Italiano Popolo Sovrano) si è detto soddisfatto di aver sollecitato eminenti giuristi ed economisti su un tema così delicato e di avere “un sindaco sovranista”. Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, ha sottolineato che questa è la fase in cui “fare davvero gli italiani: cominciamo a pensare di uscire dall’euro, c’è la possibilità di deroga nel trattato di Lisbona e quindi cogliamola. Siamo per un’Europa di pace e sviluppo, ma questa aggregazione monetaria ci sta portando al disastro. Ogni giorno – ha aggiunto – si susseguono suicidi e perdite di posti di lavoro: questa globalizzazione ha ucciso le piccole e medie imprese”. Nel merito, tra i vari relatori (Francesca Donato, Antonio Maria Rinaldi, Francesco Amodeo e Luca Cestaro), è intervenuto il segretario generale di Riscossa Italiana Lucio Barra Caracciolo: “Dobbiamo cambiare la Costituzione se c’è un bisogno vero non per forza. Il punto è che bisogna contrastare il vecchio liberismo che ha fondato questa Europa dando titolarità alle istituzioni pubblici di fatto o di diritto tramite il vincolo europeo. La Costituzione europea si basa su una strategia che conduce alla presa del potere da parte dei liberisti. L’euro è privo di cooperazione fiscale. Il mercato unico – ha concluso – ha fatto ritenere che così l’economia fosse libera e lecita, è stato esattamente il contrario”.