Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto dal vice presidente vicario Tommaso Casillo, ha approvato all’unanimità la Mozione relativa agli impianti eolici nelle province di Avellino e Benevento, ad iniziativa del consigliere Vincenzo Viglione (M5S), così come riformulata a seguito della proposta del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e del dibattito consiliare. La Mozione impegna la Giunta regionale ad attivarsi per la redazione e l’approvazione di un Piano energetico regionale e a far sì che i procedimenti autorizzativi in corso siano compatibili con i contenuti del provvedimento. “Abbiamo il dovere di tutelare i nostri territori, di preservare la salute degli abitanti e di dare opportunità di sviluppo a chi opera nei settori dell’agricoltura e del turismo e far cessare il business dei grandi gruppi che stanno aggredendo la Campania e dietro ai quali spesso di annida la criminalità” – ha spiegato Viglione, introducendo la mozione all’esame dell’Aula. “Condivido profondamente il contenuto della mozione e che dobbiamo fare tesoro anche del lavoro svolto negli anni passati per l’approvazione del Piano energetico regionale – ha detto il Presidente della Regione Vincenzo De Luca – che ha aggiunto: “c’è il problema ambientale e di tutela del paesaggio ma utilizziamo questa circostanza per introdurre elementi di premialità legati all’innovazione tecnologica in relazione alla dimensione e alla sostenibilità degli impianti. Sono d’accordo con la mozione ma propongo una modifica anche mettendomi nei panni dei dirigenti regionali che hanno in corso gli iter amministrativi e sui quali ricade la responsabilità” – ha concluso De Luca. “I temi trattati reclamano da parte del Consiglio la perfetta conoscenza di quanto sta accadendo in Irpinia e in Campania con l’aggressione delle pale eoliche e soprattutto un’azione legislativa tesa alla approvazione del Piano energetico ambientale regionale – ha sottolineato Alfonso Piscitelli (De Luca Presidente in Rete) – che ha aggiunto: “nelle more della adozione del Piano, va disposta la sospensione delle autorizzazioni per altri impianti eolici, come credo siano accoglibili le sollecitazioni contenute nella mozione tese a valorizzare questo territorio e a sviluppare le sue potenzialità. Va, quindi, affrontata una discussione comune per dare risposte ai territori”. Il consigliere Nicola Marrazzo (Pd) ha sottolineato che “il sentire comune ci induce a sottoscrivere tutti questa mozione, ma le conclusioni sono difficili da mettere in campo perché riguardano competenze che, in realtà, sono nazionali. In particolare, la mozione andrebbe riscritta nelle sue conclusioni per impegnare la giunta a presentare un disegno di legge al più presto per il Piano energetico regionale e che vada a individuare le aree dove installare gli impianti per energie alternative”. “Nella passata legislatura, il Piano energetico regionale è giunto in Aula per ben quattro volte ma non è giunto mai all’approvazione a causa del precedente assessore – ha ricordato il presidente della Commissione ambiente Gennaro Oliviero (Pd) – e, quindi, c’è già uno strumento sul campo che andrebbe rivisitato per i necessari adeguamenti legislativi”. “La mozione dei 5 Stelle va presa in positivo e va approvata perché ha un fondamento di giustezza e anche per spingere al cambiamento della normativa fiscale per la quale oggi i grandi gruppi che installano le pale eoliche nel nostro territorio pagano l’Irap a vantaggio di altre Regioni e non della Campania”. “Non credo che le Regioni abbiano grandi capacità per determinare i propri piani energetici regionali e infatti si è aperto un percorso per riportare la competenza sul piano nazionale” – ha ricordato il capo dell’opposizione di centrodestra Stefano Caldoro – sollecitando il Consiglio ad una discussione seria su un tema che non può essere ridotto ad addossare responsabilità alla precedente legislatura”. Il Consiglio ha, invece, respinto a maggioranza, con l’astensione dei gruppi Caldoro Presidente e Forza Italia, la Mozione “La scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti quali ideologia gender” – su iniziativa dei consiglieri del gruppo FdI-AN Luciano Passariello e Alberico Gambino, che l’ha illustrata all’Aula. “Bisogna tornare alla centralità della famiglia tradizionale – ha sottolineato – evitando assurde equiparazioni con altri modelli di unioni. A cominciare dall’istruzione scolastica, occorre respingere la teoria del gender ovvero la teoria per la quale l’identificarsi come uomini o donne non dipende dai caratteri biologici ma da fattori culturali, per cui si determina la scissione tra il dato biologico e il dato psicologico che porta alla disintegrazione della personalità e a concezioni del copro come ‘contenitore’ aprendo la strada a scenari inquietanti come la pratica dell’utero in affitto”. Sul tema è intervenuto l’assessore Marciani: “la mozione investe un tema che riguarda il Ministero il quale ha già emanato una circolare in cui esclude l’ideologia gender e promuove principi di pari opportunità per valorizzare le differenze e contrastare la discriminazione”. “Dal nostro punto di vista la mozione va respinta perché la Regione Campania non ha alcuna competenza in materia e quindi la discussione è solo inutilmente ideologica” – ha detto il capogruppo di Campania Libera, Psi, Davvero Verdi, Francesco Borrelli. “Si sta parlando del gender, un tema che non esiste – ha detto Luigi Cirillo (M5S) – è una falsa ideologia, frutto di mistificazioni di massa, che viene strumentalizzata; nelle scuole, invece, vanno promosse azioni per contrastare il bullismo, la discriminazione sessuale, e per favorire la cultura del rispetto delle diversità. Quindi la mozione andrebbe ritirata”. “La mozione è irricevibile sul piano delle competenze regionali ed incoerente con la cultura politica di FDI che poggia sul nulla, tanto che la Ministra Giannini ha precisato che non esiste una cultura gender e, anzi, nel piano triennale dell’offerta formativa de ‘La Buona Scuola’ si propongono valori e programmi tesi al rispetto dell’orientamento sessuale” – ha aggiunto il consigliere Antonio Marciano (Pd). “Propongo al consigliere Gambino di rivedere la mozione perché è irricevibile e bisogna evitare di fare campagna elettorale su questi temi e andrebbero invece fatte insieme battaglie di civiltà per valorizzare la differenza di genere e contrastare la violenza legata a discriminazioni di genere” – ha detto Loredana Raia (Pd). “Mi asterrò su questa mozione ma gli attacchi a FDI sono fuori luogo – ha annunciato Caldoro –; bisogna guardare prioritariamente alla libertà di insegnamento e lasciare che la libertà personale si esprima anche di fronte ad istituti che vengono estremizzati”. “Sono soddisfatto di aver aperto un dibattito interessante – ha concluso Gambino – , la mozione era stata presentata prima della circolare ministeriale e, dopo l’intervento dell’assessore Marciani, potrei rimodulare la mozione come adeguamento della nostra regione alla circolare ministeriale ma precisando che questi sono temi che richiedono un’ampia discussione”. Il Consiglio ha, poi, approvato a maggioranza, con l’astensione del M5S, la Mozione “Servizio volontariato di vigilanza ambientale – Corsi di formazione per la qualifica di Guardia Ambientale Volontaria – a firma del capogruppo di De Luca Presidente in rete Carmine De Pascale, che l’ha presentata in Aula. La Mozione impegna la Giunta regionale a demandare in capo ai singoli governi comunali della Città metropolitana di Napoli la facoltà di organizzare i corsi di formazione, sia in modo autonomo che mediante stipula di convenzioni con le associazioni che posseggono i requisiti previsti dall’art. 2 del regolamento n. 2 del 5 luglio 2007; ovvero a riconoscere ai volontari che già hanno svolto attività di vigilanza sui propri territori comunali con relativo decreto sindacale del Sindaco la qualifica di Guardie Ambientali Volontarie. “Nel 2005 il Consiglio regionale ha approvato la legge che istituisce il servizio di vigilanza ambientale attraverso l’impiego di volontari e su iniziativa degli enti locali – ha ricordato De Pascale – dando vita alle guardie ambientali che assumono la qualifica di pubblico ufficiale rendendo un servizio volontario che viene prestato a titolo gratuito, con l’obiettivo di garantire la tutela dell’ambiente, di vigilare per proteggerlo, di collaborare con gli organismi preposti e nell’ambito scolastico per promuovere la cultura ambientalista”. Sul tema anche la consigliera Flora Beneduce (FI) per la quale “il ruolo delle guardie ambientale è utile e imprescindibile e quindi auspico che venga loro riconosciuto ruolo e possibilità di operare al meglio”. “Siamo d’accordo perché condividiamo il ruolo importante delle guardie ambientali e proponiamo una disciplina più organica, ovvero che i Comuni equiparino le proprie guardie a quelle gestite dalla Regione” – ha aggiunto Tommaso Malerba (M5S). “La cultura turistica va sostenuta anche e soprattutto attraverso la difesa dell’ambiente – ha aggiunto Alfonso Longobardi (De Luca Presidente in Rete). Infine, approvata all’unanimità anche la Mozione “Inserimento sportello cancro sul portale web della Regione” a firma del consigliere Luigi Cirillo (M5S), che l’ha introdotta all’Aula. La mozione impegna la Giunta regionale ad attivare lo ‘Sportello cancro’ sul sito istituzionale della Regione Campania per fornire ai cittadini tutte le informazioni relative alle strutture oncologiche attive sul territorio regionale. Tale Sportello, in collaborazione o sul Modello del Corriere della Sera, dovrà garantire l’accesso rapido alle seguenti informazioni: ospedale migliore e medico giusto; sperimentazioni in corso; notizie utili e articoli; sostegno psicologico, nonché i nomi di tutti gli ospedali campani che si occupano di tumori della categoria prescelta, ordinati in base alla loro “esperienza” nonché in base all’Indice Medicare, un parametro messo a punto dagli Stati Uniti che consente di valutare la complessità globale del lavoro in ospedale; coinvolgere tutte le direzioni delle Asl della Campania per gli adempimenti di competenza ed effettuare una campagna informativa per rendere il servizio fruibile dai cittadini.