“Le brogliarie di Napoli hanno decretato la dissoluzione del Pd. Il Pd che si candida a governare le città più importanti d’Italia è frammentato in correnti e rigagnoli, ognuna vuole la sua parte soprattutto quelle legate alla criminalità. Le primarie piddine sono un regolamento di conti interno vinto a seconda dei casi grazie a intervento dei cinesi (Milano), compravendita di voti (Napoli), schede bianche false (Roma). Alla fine nessun candidato sindaco è supportato in pieno nemmeno dal suo stesso partito”. Lo scrive il leader del M5S Beppe Grillo sul blog. Se qualche candidato piddino dovesse disgraziatamente diventare sindaco non avrebbe il sostegno neppure dei consiglieri eletti assieme a lui, qualcuno sarebbe della maggioranza, qualcuno della minoranza, qualcuno della camorra e qualcuno della ‘ndrangheta, ed entro poco sarebbe dimissionato dal Bomba come successo a Marino. PD: Partito Disciolto!”, aggiunge Grillo. “Chi ha comprato questi voti” a Napoli “lo sapremo forse tra qualche anno, come è successo a Roma dove il presidenteminkia Orfini ha ammesso ieri dopo tre anni che le primarie del 2013 sono state inquinate da capibastone e rom. Goodmorning Orfini!”, prosegue l’ex comico genovese. “Gli evidenti brogli e la compravendita di voti documentata dall’inchiesta di Fanpage sono stati dichiarati regolari e il ricorso di Bassolino è stato respinto. Doveva vincere la candidata “fiorentina” Valente, nel cui staff lavora la compagna di Silvestri, il candidato sindaco piddino di Casavatore indagato dalla Dda di Napoli per voto di scambio. Un quadro desolante”, conclude il leader cinquestelle.