L’ex sindaco Gianco Di Bernardo non aveva alcuna intenzione di rispettare il programma politico condiviso in campagna elettorale. Già nel primo consiglio comunale si consolidò la spaccatura nata con la nomina di assessori che con la città avevano poco o nulla in comune. Andammo in consiglio comunale senza un accordo sul nome del presidente del consiglio. Lui sapeva benissimo che ben 4 consiglieri della maggioranza non erano d’accordo sul nome di Peppe Ricciardi. Vi erano due maggioranze: quella ufficiale di cui noi facevamo parte e quella che prendeva le decisioni senza di noi. Quella in cui un consigliere di maggioranza parlava per sette consiglieri. Di Bernardo non era dunque il vero sindaco ma solo quello di facciata, quello delle passerelle, lo show man. Abbiamo cercato di far capire all’ex sindaco che c’era una voragine nei conti, che non era opportuno sprecare i pochi soldi che c’erano nella cassa. Purtroppo non siamo stati ascoltati. L’ex sindaco ha sprecato 22 mila euro per far redigere un piano di rientro dal dissesto che i revisori dei conti hanno bocciato. Gianco Di Bernardo quando era all’opposizione ha fatto una battaglia affinché il servizio di gestione dei tributi non fosse dato in gestione ad un privato. Perché Di Bernardo ha cambiato idea? Perché Di Bernardo voleva privatizzare la riscossione dei tributi? Cosa si nascondeva dietro questa decisione? Non abbiamo avuto risposta. La città non ha avuto risposta. La privatizzazione ordinaria e coatta dei tributi avrebbe comportato alla città un ulteriore spreco di soldi. Il servizio infatti sarebbe costato alla città circa 300mila euro all’anno. Noi siamo coerenti verso la città e noi stessi. Abbiamo detto ancora una volto NO a quest’atto che non era nel programma elettorale e che è profondamente ingiusto verso i cittadini. Gianco Di Bernardo vorrebbe farci credere di essere un verginello della politica ma in realtà è quello che ha mandato o casa ben tre amministrazioni: Grimaldi, Brasiello e Chiacchio. Gianco Di Bernardo nasconde la verità. Ha millantato di aver sbloccato fondi, aver preso contributi ecc. Non è vero nulla. Nessun progetto è stato mai portato in discussione. La riqualificazione del centro storico ero già prevista. È un’opera di Brasiello. I soldi per le scuole erano già previsti. Sarebbero arrivati con o senza di lui. Per il rifacimento di Piazza Copasso è già tutto pronto ed opera dei tecnici comunali. Come è opera dei tecnici comunali il progetto di rifacimento della casa comunale di via Amendola per cui sono già disponibili circa 600mila euro e circo altri 900 in arrivo. Aveva promesso che nei primi 100 giorni avrebbe ricostruito il parco giochi di via Meucci ma giace ancora lì semidistrutto e nulla ha fatto per il mercatino rionale e per la villa comunale. Il 4 Dicembre l’ultima beffa. Si è autonominato come rappresentante del comune nel consiglio di amministrazione dell’Acquedotti SCPA. Un altro stipendio che si porta a casa. Perché? Noi non abbiamo nulla da temere perché il vero traditore del popolo è Gianco Di Bernardo.
Tammaro Faccenda
Tammaro Chiacchio
Rosa Conte
(Consiglieri comunali uscenti – Grumo Nevano)