Io potente nella scelta dei candidati da inserire nella liste alle politiche 2013? “È una sciocchezza”. Parola del senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Domenico De Siano, che all’indomani della richiesta di arresti domiciliari nei suoi confronti nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti in tre comuni napoletani spiega in un’intervista al Mattino: “nel 2012 il coordinatore regionale del Pdl non ero io ma Nitto Palma. E le liste furono decise a Roma da Berlusconi e da Angelino Alfano, che all’epoca era il segretario nazionale. Io non contavo nulla”. “Io ero consigliere regionale e fui inserito in lista al numero undici. Fui eletto grazie al premio di maggioranza perché in Campania vinse il centrodestra. Se avessimo perso sarebbero stati eletti solo i primi sette e io sarei rimasto fuori”. “Se davvero avessi avuto potere – dice ancora De Siano – avrei chiesto almeno il numero tre o quattro”. L’accusa di aver acquistato tessere di Forza Italia al prezzo di 10 euro ciascuna in occasione del congresso provinciale del 2012 per acquisire maggiore peso politico, tessere poi decisive per l’elezione di Luigi Cesaro al coordinamento? “Nel 2012 non c’era Forza Italia ma ancora il Pdl e io ero un semplice consigliere regionale. Ricordo che fu un congresso unitario, con un solo candidato, Cesaro”. “Potevi avere un milione di tessere o cento tessere, l’esito del congresso non sarebbe cambiato perché nel Pdl c’era l’unità su Cesaro. Questa è la verità”.

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