“E’ francamente ridicolo che il presidente del Consiglio (si fa per dire), Matteo Renzi, su una vicenda cosi’ delicata, con importanti ricadute istituzionali, e nota da mesi come quella di Vincenzo De Luca dichiari di non poter ancora procedere alla sospensione del neo governatore della Campania poiche’ in attesa di un parere dei ministri competenti e dell’avvocatura dello Stato”. Lo sostengono con una dichiarazione congiunta Renato Brunetta, capogruppo FI alla Camera, e Paolo Russo, deputato e coordinatore azzurro della citta’ metropolitana di Napoli. “Questa dichiarazione, fatta dal premier ieri sera al termine del Consiglio dei ministri, e’ la prova – sottolineano – del dolo, del colpevole ritardo e della omissione che costituisce il suo abuso d’ufficio”. “La legge Severino – proseguono – e’ chiarissima caro Renzi, e’ gia’ stata applicata numerose volte e non ha bisogno di particolari interpretazioni. Renzi chiedera’ il parere a quale ministro? Per vicende di questo tipo quello competente e’ il ministro degli Affari regionali, che ad oggi non fa parte della compagine di governo dopo le dimissioni della Lanzetta a fine gennaio. A chi chiedera’, dunque, Renzi? Forse a se stesso, visto che le deleghe in questi sei mesi le ha tenute strette strette a Palazzo Chigi. Sentire, inoltre, il parere dell’avvocatura dello Stato sembra dilatorio. Un ulteriore diversivo per prendere tempo e permettere, in modo illegittimo, a De Luca di avviare il governo della Regione Campania con la nomina del vice governatore e della Giunta”. “Che dire: – concludono gli azzurri – Nella migliore delle ipotesi siamo davanti ad un governo incompetente e disorganizzato, nella peggiore abbiamo a che fare con la mala fede del presidente del Consiglio (sempre si fa per dire), Matteo Renzi. In entrambi i casi una miseria che il Paese non merita”.