NAPOLI – “La mia posizione verrà valutata dalla commissione che sta vagliando tutte le candidature, come é giusto che sia. Ma su di me non c’é nulla”. Lo dice il deputato Pdl Amedeo Laboccetta, membro della Commissione Antimafia, intervistato dal Messaggero.
Alla Guardia di Finanza che lo indagò sulla presunta sottrazione di un pc per cancellare le prove contro un imprenditore che faceva affari con le slot-machine Laboccetta sottolinea di aver “spiegato abbondantemente tutto quello che c’era da spiegare. Ho chiarito come si sono svolti i fatti. E cioé che quel computer era il mio ed era rimasto sempre collegato con il server della Camera”. “Perché non dovrei” ricandidarmi, dice: “Sono il coordinatore cittadino del Pdl a Napoli; mi candidai già nel 2004 e non venni eletto per soli 800 voti; nel 2006 fui il primo dei non eletti e sono in Parlamento dal 2008, dunque per una solo legislatura. Senza dire che il nostro, come lei saprà, è un partito che ha una posizione garantista. Non siamo mica giacobini noi. E inoltre per quella storia non sono stato neanche rinviato a giudizio”.