Dopo una lunga trattativa, infarcita da richieste, ricorsi, e rifiuti, sono stati definiti i primi posti delle liste del Pd alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Alla Camera il numero 1 nella circoscrizione Campania 1 è Guglielmo Epifani, ex segretario generale della Cgil,
seguito da una rappresentante dell’Associazione nazionale delle casalinghe, terza piazza per Assunta Tartaglione, già coordinatrice provinciale delle donne Pd Napoli, quarto posto per Valeria Valente, ex assessore della giunta Iervolino, in sesta posizione troviamo il parlamentare uscente Salvatore Piccolo. In quota Psi sarà candidato al settimo posto Marco Di Lello, coordinatore della segreteria nazionale del partito.
Vetta della lista già completa anche per Campania 2: primo Enrico Letta, vicesegretario nazionale del Pd, secondo il segretario regionale campano Enzo Amendola, terzo il salernitano Fulvio Bonavitacola, ritenuto vicino al sindaco De Luca, quarto posto per Nicola Caputo, consigliere regionale, primo eletto alle parlamentarie in provincia di Caserta. Tra i casertani la decima posizione va alla deputata uscente Pina Picierno, in quanto Lucia Esposito, seconda alle primarie di Terra di Lavoro, è stata dirottata al sesto posto al Senato (posizione che non tutti considerano utile per essere eletta). Esposito è stata penalizzata (il decimo posto alla Camera è blindato è sarebbe spettato a lei) in quanto Picierno è under 40 e quindi non può essere candidata al Senato.
E veniamo proprio al Senato: number 1 la giornalista Rosaria Capacchione, seguita da Sergio Zavoli, presidente della commissione di Vigilanza Rai, terzo posto per Enzo Cuomo, ex sindaco di Portici, seguito da Angelica Saggese, consigliere comunale di San Gregorio Magno. Ancora allo studio il ricorso presentato da Dario Abbate, quinto alle parlamentarie di Caserta, che vorrebbe avere il diritto i scelta tra Camera e Senato, al posto di Camilla Sgambato che lo ha preceduto nelle primarie, essendosi piazzata quarta. Per i due sono disponibili il 15esimo posto alla Camera e il 16esimo al Senato, entrambe posizioni borderline e con poche possibilità di elezione.
Mario De Michele