“Partiamo da Policastro, da Santa Marina, dal Sud per difenderci e costruire il progetto di governo per rilanciare il Mezzogiorno”. Così Stefano Caldoro, capo dell’opposizione di centrodestra in Consiglio regionale della Campania, intervenendo a Santa Marina Policastro a ‘Onda Buxentum, promosso dall’associazione ‘Il Sud per l’Italia’. “Il Governo italiano va sanzionato perché non mette in campo politiche di riequilibrio Nord-Sud e non lavora per unire il Paese. L’Unione europea può intervenire e noi, con cittadini e associazioni stimoleremo interventi risolutivi” aggiunge Caldoro. Dal Comune salernitano, nel Cilento, e’ partita ufficialmente la raccolta firme per la petizione-denuncia lanciata da Stefano Caldoro ”al fine di sollecitare la Commissione europea e le altre Istituzioni comunitarie ad adottare tutte le misure più opportune a sanzionare il Governo italiano per il boicottaggio delle politiche di coesione nel Mezzogiorno”. “La sostanziale distribuzione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione e lo squilibrio tra le risorse destinate al Sud e quelle riservate al Nord del Paese per le politiche sanitarie e sociali (che continua a segnare un deficit di trasferimenti pari a 75 euro pro capite) provoca il fallimento degli obiettivi perseguiti per le aree del Mezzogiorno dalla programmazione dei fondi europei. Se poi consideriamo anche la mancanza di risorse aggiuntive nazionali, si viola lo spirito dei regolamenti europei e gli impegni presi dall’Italia con l’accordo di partenariato e si accentua il divario tra il Sud e le aree più ricche del Paese, anziché favorire la sua eliminazione. È una situazione – sottolinea Caldoro – che non può essere più tollerata dai cittadini del Sud, stufi degli annunci di trasferimenti fittizi che il Presidente del Consiglio continua a proclamare”. “Per questo abbiamo scelto di intervenire – hanno sottolineato i promotori – presso l’Unione europea perché si attivi a difesa del reale e concreto rilancio della crescita al Sud, nell’interesse della stessa economia europea”.

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