NAPOLI – <<Urge un progetto per l’Italia, un progetto Paese che possa, all’indomani del voto, fare da timone al prossimo esecutivo che dovrà ripartire in un contesto difficile. 200 mila posti di lavoro persi negli ultimi tre mesi, livelli occupazionali tornati ai trend di sette anni fa, indici della ricchezza che ci riportano drammaticamente ai primi anni ’90. Se a questo si aggiunge una fascia di sofferenza che interessa nove milioni di persone tra disoccupati e inoccupati ben si comprende come non ci sia più spazio per tatticismi e giochi di schieramento>>.
Questi i temi emersi in occasione dell’incontro tra i manager e i politici che si è tenuto ieri a Napoli: i candidati presenti hanno commentato il programma CIDA “L’Italia che vogliamo” sottolineando che bisognerà ripartire dalle riforme per costruire un Paese più coeso adatto a reggere le sfide della competitività e della nuova Europa.
Fabio Chiosi candidato PDL: <<Avviare un confronto virtuoso tra il mondo manageriale e la politica potrà essere una carta vincente in una fase in cui abbiamo bisogno di risultati concreti. Per cambiare il Paese non si potrà fare a meno di istituire un patto tra governo e cittadini fondato sulle regole, sulla trasparenza, valore quest’ultimo, che può dare ai cittadini la possibilità di controllare l’operato della politica. >>.
Luigi Compagna candidato PDL: <<In una fase delicata quale quella relativa alla riforma del mercato del lavoro l’apporto che è venuto da CIDA è stato di fondamentale importanza per identificare i limiti oggettivi del disegno di legge Fornero che dovrà tornare al centro della discussione del prossimo esecutivo. In un contesto come questo non va sottovalutata la centralità di un tema come quello del Mezzogiorno che non va trattato come un appendice piuttosto come una questione nazionale da cui dipende il futuro del Paese e il nostro stesso ruolo in un progetto di rilancio del sistema Europa. >>
Michele Di Iorio candidato PDL: <<E’ necessario uscire dalla crisi non penalizzando le professionalità e il lavoro ma cercando di trovare un punto di convergenza verso l’alto. Gli imprenditori e i manager non possono stare alla finestra è venuto il momento di intervenire dando un contributo concreto al confronto politico>>.
Raffaele Di Monda candidato FLI: <<Le istituzioni devono essere governate non per cooptazione politica ma con i principi della meritocrazia e su questo i manager possono sicuramente dare un contributo ecco perché giudico positivamente la scelta Cida: è una “scelta civica”. Per far ripartire il Paese è opportuno puntare sui giovani anche con provvedimenti semplici quale lo sgravio contributivo per le aziende che assumono>>.
Nicola Formichella candidato PDL: <<La competenza e le professionalità di cui sono naturalmente portatori i manager possono dare qualità alla politica aiutandola ad identificare e perseguire scelte di rigore. Da una diffusione della cultura d’impresa può rinascere l’Italia, compito della politica sarà creare le condizioni perché questa nuova sensibilità diventi patrimonio condiviso >>
Diego Guida candidato Scelta Civica con Monti: <<Il contesto attuale caratterizzato da una profonda crisi di sistema è reso ancora più difficile dalla scarsa propensione agli investimenti in cultura e capitale umano che rallentano le nostre possibilità di ripresa. Bisogna tornare a fare politica partendo dalle competenze, dalla qualità, dalla serietà, dalla concretezza. I temi del Mezzogiorno, in parte evaporati dalla campagna elettorale richiedono, per essere affrontati, capacità di programmazione e cultura manageriale. Ogni sforzo deve essere finalizzato alla ricostruzione del Paese, a partire da una attenzione che fino a oggi non c’è stata per il patrimonio storico artistico e le esigenze dei territori, che rimangono l’unica ricchezza di cui il sistema Italia dispone in abbondanza. >>
Massimo Lo Cicero candidato Scelta Civica con Monti: <<E’ positiva la discussione sul programma L’Italia che vogliamo proposto da Cida. Meno invasività dello stato e più lungimiranza politica, su quest’ultimo aspetto l’apporto della cultura manageriale può essere sicuramente positivo, così come una riduzione della pervasività della politica è utile per far ripartire l’economia del Mezzogiorno.>>
Massimiliano Manfredi candidato PD: <<Ho trovato molti punti di contatto tra il programma Cida e la proposta che intendo portare avanti come candidato. Un primo aspetto da sottolineare è l’esigenza espressa dalla Cida di un Paese più coeso: in questi ultimi anni è aumentato il divario Nord Sud e aspetto ancora più drammatico i livelli di migrazione hanno raggiunto trend drammatici. Per cambiare l’Italia è urgente investire maggiormente in innovazione e ricerca, reintrodurre il credito di imposta e riformare in maniera profonda la scuola avvicinandola maggiormente al mondo del lavoro>>.
Mario Milone candidato Scelta Civica per Monti: <<Dopo la fase del rigore è necessario ed urgente far ripartire i consumi riducendo il cuneo fiscale. L’altro grande problema riguarda i pagamenti della Pubblica Amministrazione verso le imprese: è necessario sbloccare tali pagamenti per favorire maggiori investimenti e assunzioni. Giudico positivo che il mondo delle professioni e della managerialità si stia avvicinando alla politica. Per dare una svolta alla situazione del Paese occorre il contributo delle forze migliori>>.
Marcello Di Caterina candidato PDL<< Il confronto tra manager e politici è certamente foriero di esiti positivi in un momento come quello attuale in cui prevale lo spirito polemico e la bassa demagogia. I grandi problemi che abbiamo di fronte richiedono piuttosto risposte precise, penso al dramma della disoccupazione giovanile, che al Sud ha raggiunto livelli non più tollerabili, alla necessità di detassare la prima casa per far ripartire il mercato edilizio solo per citare alcune misure urgenti che andrebbero adottate. Gli stimoli che CIDA ha voluto proporre alla politica serviranno a dare quella svolta concreta di cui il Paese ha bisogno>>.
Guglielmo Vaccaro candidato PD: <<Il programma Cida può dare un grande impulso alla politica contribuendo a individuare i problemi e a misurare i risultati. Tra i temi da affrontare sicuramente bisogna ricordare la riforma della giustizia i cui tempi troppo lenti frenano produttività e competitività e non favoriscono gli investimenti esteri, il recupero della centralità del problema delle esigenze del Sud che ha risentito in misura maggiore della crisi in atto. Speriamo che nel prossimo Parlamento i segnali lanciati da Cida possano trovare adeguata attenzione>>.