“I soldi per il Sud ci sono se c’è anche la volontà della classe dirigente del Mezzogiorno di cambiare e quella della classe politica romana di vivere senza pregiudizi”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo a Napoli all’assemblea nazionale sul Mezzogiorno. “Il Mezzogiorno – ha detto il premier – deve tornare al centro del dibattito ma non con i vecchi schemi. No a un Mezzogiorno che chiede. Sì a un Sud che si mette in moto con la sua classe dirigente che ha diritto di chiedere allo Stato centrale di non voltarsi dall’altra parte e di non vivere di pregiudizi. Per questo però serve una classe dirigente che non viva di rassegnazione”. “Noi – ha ribadito Renzi – i soldi siamo pronti a metterli nel Mezzogiorno, anche più di quelli dati ad oggi. Non sono mancati i soldi in questi anni ma un disegno organico. Inoltre si devono mettere al bando i meccanismi clientelari. Alle aziende dico di dividersi tra imprenditori e prenditori. In molti, infatti – ha concluso – hanno preferito portare a casa incentivi e risorse piuttosto che investire”. “Il Sud ha potenzialità enormi, ma c’è un problema di narrazione”. “Il Mezzogiorno ha tutto ma si racconta come una realta’ piena di sfighe – ha affermato – O si prova a costruire un’ altra narrazione che non sia un film di fantasia, ma raccontare la realtà in modo diverso”. “Non ho mai visto – ha aggiunto – un venditore andare a vendere il proprio orologio dicendo che fa schifo”. “Il Sud ha tutto – ha sottolineato – ma non ce ne rendiamo conto perché siamo stati obnubilati da una visione distruttiva per cui qui va tutto male”. “Chiariamoci, qui le cose vanno cambiate – ha proseguito – ma le bellezze del Sud non hanno pari”. Il premier cita l’esempio di Pompei: “Era nota per i suoi crolli, ora sta diventando una storia di successo con 3 milioni di biglietti”.

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