«Non si parli più di fatalità o morti bianche. La morte di Vicnenzo Mocerino alla FIAT di Pomigliano, tutte le morti sui luoghi di lavoro danno rabbia e dolore. Sui luoghi di lavoro muoiono, hanno gravi incidenti, innanzitutto operai, manovali, persone che si spaccano la schiena per guadagnare un pezzo di pane. Sono morti di classe che si consumano nella sostanziale inerzia delle istituzioni che pure avrebbero gli strumenti per mettere un freno a questa tragedia senza fine» lo afferma il consigliere regionale del PD Antonio Amato

«Ieri, è stata l’ennesima giornata funesta, con un uomo di 62 anni, Vincenzo, morto a Pomigliano e Claudio, 30 anni, gravemente ferito nell’avellinese. C’è dolore, profondo, ma anche tanta, tanta rabbia. Mi chiedo infatti, se non si fossero potuti evitare questi ennesimi incidenti con le disposizioni previste nella legge regionale sulla sicurezza sui luoghi di lavoro che pure ha ultimato il vaglio della specifica commissione nel marzo scorso, che pure ha già l’adeguata copertura finanziaria di 2 milioni di euro, che pure rappresenta una buona sintesi tra una proposta della giunta ed una del consiglio, ma non si riesce a portare in aula. Perché? Perché non si da priorità ad una legge che pure contiene previsioni preziose per la prevenzione degli incidenti sui luoghi di lavoro. E pensare» afferma ancora Amato «che la proposta di legge del consiglio, di cui sono tra i firmatari, risale addirittura alla passata legislatura, quando al termine di un’iniziativa itinerante, Viaggi sui luoghi di lavoro, tra diversi cantieri e fabbriche della Campania, venne redatta una proposta di legge concordata con l’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro, con l’ANCE Campania, con l’Unione Industriali della Provincia di Napoli, con Confindustria Salerno, con l’ANICAV, con la CGIL Campania, la CISL Campania e la UIL Campania, con l’INAIL. Insomma una proposta condivisa costruita dal basso in modo condiviso, che poi abbiamo pure integrato con quella portata dall’attuale giunta. Eppure non si riesce a discuterla in consiglil, a trasformarla in legge. A questo punto» conclude il consigliere PD «quella che troppo spesso si denuncia come impotenza, rischia di diventare piuttosto connivenza»

 

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