Infiamma il clima politico la maxi-multa inflitta dall’Europa all’Italia per gli errori e i ritardi della Campania sul ciclo dei rifiuti. Venti milioni di euro e 120mila euro per ogni giorno di ritardo. «Con la maxi-multa da 20 milioni – tuon il neo governatore Vincenzo De Luca – paghiamo cinque anni, dal 2010, di disastri sui rifiuti in Campania. Recupereremo dignità e credibilità con la risoluzione definitiva del problema». Immediata la replica, su twitter, dell’ex presidente Stefano Caldoro: «Multa Ue? De Luca faccia pagare a chi non ha fatto il suo dovere. Le carte dicono che la Regione Campania è l’unica in regola. Paghi chi ha sbagliato». Il riferimento è alle amministrazioni provinciali e comunali che hanno responsabilità dirette sulla gestione del ciclo dei rifiuti, a differenza della Regione che, ha sempre ripetuto Caldoro, ha soprattutto il compito di programmare. D’accordo l’ex assessore all’Ambiente Giovanni Romano: «La Campania ha fatto il piano sui rifiuti, ha introdotto regole e trovato i fondi necessari. Aveva il compito della programmazione e lo ha fatto. Altri, nell’esecutivo nazionale e negli enti territoriali, avevano il compito di attuare il piano. Ci sia una grande operazione verità, non si possono accettare posizioni sommarie e scaricabarile. De Luca e il vice Bonavitacola lascino la demagogia da parte e vadano nel merito delle questioni». Ma De Luca dice di avere un piano che ruota attorno allo smaltimento delle ecoballe. “Non penso al tombamento – ha spiegato – bensì alla rimozione totale. Entro due-tre anni rimuoveremo tutte le ecoballe dal territori. Le ecoballenon saranno smaltite con un altro termovalorizzatore, che non entrerebbe in funzione prima di cinque anni». E allora che fare? Da qui l’ipotesi di utilizzare le ecoballe in parte come «combustibile per i cementifici» e in parte «per altri termovalorizzatori in Italia che non sanno cosa bruciare». Prima, tuttavia, sarà necessario spacchettare le balle per vagliare il materiale che contengono. Non è escluso che per questa operazione De Luca rispolveri una sua vecchia idea, cioè di affidare gli interventi ad un soggetto unico, forse il Cnr. Il governatore proverà inoltre, dialogando con la giunta de Magistris, a spingere sull’acceleratore per incrementare la differenziata a Napoli e provincia, dove le percentuali sono molto più basse rispetto alla media regionale. Il pressing del governo, intanto, è già partito. Per il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti «è arrivato il momento che la Campania decida, che attui il piano presentato qualche anno fa all’attenzione dell’Unione europea. È una vicenda incredibile. L’emergenza rifiuti in Campania inizia 15 anni fa, al governo e al mio ministero spetta dettare le regole, noi abbiamo migliorato le regole, abbiamo introdotto nuove norme che semplificano nel campo dei rifiuti l’attività delle Regioni e dei Comuni».

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