Oltre cinquanta persone, fra famiglie e precari in emergenza abitativa hanno occupato questa mattina una palazzina in salita Arenella 60. Continua, come in tutta Italia, la campagna per il diritto alla casa che a Napoli va sotto il nome di “Magnammece O Pesone” e coinvolge sempre più precari e nuclei familiari.
Si tratta di appartamenti costruiti da una società fallita dopo una sentenza del TAR che ha annullato tutti i permessi della società che di fatto aveva realizzato una speculazione. Il Tar ha contestato la violazione dei vincoli di destinazione urbanistica (che prevedeva in quell’area costruzioni a uso pubblico mentre con varie autorizzazioni amministrative si è arrivati a costruzioni residenziali, la classica speculazione) e perchè non rispettava i parametri minimi di dieci metri di distanza dagli immobili pre-esistenti.
“Ora – si legge nella nota degli occupanti – questi appartamenti possono diventare una risorsa per l’emergenza abitativa e chiediamo che gli enti locali, troppo inermi di fronte al dramma della casa, svolgano almeno un ruolo di interlocuzione in tal senso con la curatela fallimentare (anche perchè per la stessa sentenza del Tar la vendita è bloccata e le case resterebbero semplicemente… vuote). Tra noi ci sono famiglie in graduatoria per le case popolari che si sono stufate di aspettare, disoccupati, precari iper-flessibili, studenti che non riescono più a mantenersi gli studi, molti bambini… non staremo più ad aspettare che i diritti vengano elargiti come elemosine! La crescita vertiginosa degli affitti in nero per studenti, precari e immigrati, il fallimento di migliaia di mutui casa, migliaia di sfratti per “morosità incolpevole”, diciassettemila famiglie in attesa di casa popolare raccontano i termini di una crisi ormai sconfinata e a cui non si costruiscono risposte. Dopo le lotte sulla casa che si sono prodotte in tutta italia anche in Campania sono arrivati milioni di euro per l’emergenza casa, ma interventi tangibili non se ne vedono. Esiste un’altra faccia rispetto alle logiche dell’austerity, dei tagli, dei sacrifici che in realtà aumentano sempre più il divario di ricchezza sociale (dimostrando che i sacrifici colpiscono da una parte sola e la ricchezza si accumula sempre più). Quella faccia siamo noi, che non stiamo più al nostro posto, che non occupiamo “di nascosto” ma con trasparenza e con le lotte, che rigettiamo indietro la retorica finto-legalitaria di chi ci vuole solo passivi mentre tutto ci viene negato o di chi pretende di gestire il bisogno sociale come un problema di “ordine pubblico”. Ci siamo autorganizzati, contestiamo la svendita del patrimonio pubblico per rivendicarne un uso solidale e sociale, ma anche i grandi patrimoni immobiliari inutilizzati di questa città, dalla Curia alle multinazionali immobiliari, ai grandi speculatori legali e illegali… Come questa palazzina che probabilmente sarebbe rimasta vuota, bloccata dall’immobilismo amministrativo e dall’avidità affarista. Noi diciamo “Mai più gente senza casa, mai più case senza gente!” Come dicono ormai tutti i movimenti per l’abitare da Torino a Roma e Palermo: “Vogliamo una sola grande opera: casa e reddito per tutti!”Questa palazzina (ad angolo tra via Orsi e Salita Arenella) l’abbiamo chiamata CROSS: Casa e Reddito Occupazioni Senza Sosta… e chi vuole capire capisce”.”