I lavoratori di ABC Napoli e il commissario straordinario Maurizio Montalto parteciperanno alla manifestazione indetta dal Coordinamento regionale dei Comitati per l’Acqua Pubblica che si terrà domani, sabato 28 novembre, a Napoli. Il corteo partirà alle 10,30 da piazza Matteotti e nasce con l’intento di contestare la legge regionale sul riordino del servizio idrico, approvata lo scorso 16 novembre dal consiglio regionale campano. ABC Napoli, allineandosi alle posizione dei comitati, chiede una riforma immediata del testo in senso democratico e sostenibile con l’obiettivo del riconoscimento sostanziale del diritto all’acqua. “La gestione dell’acqua pubblica di Napoli – sottolinea il commissario straordinario di Abc Napoli Maurizio Montalto – sta subendo una dura aggressione politica. Il testo approvato dal Consiglio nell’incipit evoca il referendum del 2011, ma di fatto destina l’acqua al profitto degli speculatori. La nuova legge per il riordino del servizio idrico istituisce un Ente di Governo d’Ambito unico per la Regione, incompatibile con la gestione pubblica di ABC e con ogni gestione pubblica e per questo va contrastata con una forte azione di resistenza. L’obiettivo della norma è creare un meccanismo di accorpamento e centralizzazione dei luoghi delle decisioni fondamentali, poiché guarda diritto a un modello di gestione ultraregionale. Il percorso descritto è perfettamente allineato ai diktat della BCE e del Fondo Monetario Internazionale, elementi portanti della Troika. Vi si è adeguato il governo nazionale e li asseconda il governo regionale”. ABC Napoli contesta la legge regionale in quanto lesiva della gestione pubblica dell’acqua, dei principi democratici di governo e controllo, degli interessi dei lavoratori, dell’ambiente, dei cittadini e dei diritti delle generazioni future. “La norma regionale – aggiunge Montalto – cadrà dinanzi alla Consulta perché contrasta con le norme nazionali, pone le decisioni fondamentali nelle mani di un direttore generale e assegna il compito di approvazione delle stesse ad un nucleo ristretto di 20 persone. La legge, infatti, punta a esautorare definitivamente i sindaci. E’ in atto in tutto il centro sud Italia una pericolosa corsa all’accaparramento delle fonti d’acqua. In Campania, la Regione aveva già provato a ridimensionare le prerogative dei sindaci attraverso la Struttura di Missione. L’azione coraggiosa dei cittadini e dei Comitati campani per l’acqua pubblica ha indotto l’intervento della Corte costituzionale, che ha bocciato le decisioni della Regione. Con l’attuale legge regionale le lobby ci riprovano”.

 

 

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