La Commissione Bilancio, presieduta da Elpidio Capasso, ha discusso oggi di due delibere, entrambe di riconoscimento di debiti fuori bilancio, che saranno presto all’attenzione del Consiglio comunale, propedeutiche agli atti di bilancio che il Consiglio dovrà approvare, come ha detto il presidente Capasso, e che sono state illustrate dall’assessore al Bilancio Salvatore Palma e dai dirigenti della Direzione Centrale Servizi Finanziari, Egeria Natilli e Luigi Goffredi.

La prima delibera riguarda il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio manifestatisi dal 1° gennaio al 31 ottobre 2013. Nell’illustrarla, l’assessore al Bilancio Palma ha rimarcato che si tratta di una delibera propedeutica al Rendiconto 2013 che arriverà in Aula presumibilmente a marzo. L’ammontare complessivo dei debiti fuori bilancio è di 65 milioni (suddivisi tra le due tipologie di debiti derivanti da sentenze e debiti per servizi), in calo rispetto agli anni passati e, guardando al periodo di 10 anni del Piano di Riequilibrio Pluriennale, che prevede un totale di 650 milioni di euro per questo tipo di debiti, in continua diminuzione. Il rendiconto 2013, ha precisato l’assessore Palma, nella sua fase preparatoria sta già dando segnali di ottimismo, soprattutto per quanto riguarda il piano di cassa (al netto delle entrate derivanti dal decreto per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, decreto 35) in costanza della gestione dei residui attivi. L’incertezza sulla modifica del decreto 174, che disciplina la procedura del dissesto, e che il Governo avrebbe dovuto approvare oggi, tuttavia, ha detto l’assessore al Bilancio, non incide sulla previsione che, anche con l’ordinario ricorso alle sezioni riunite della Corte dei Conti contro il giudizio della Corte Regionale, prevalga la tesi del Comune, e che cioè si stia concretamente portando avanti, con risultati, una correzione strutturale delle finanze. Se il percorso del riequilibrio sarà confermato, ha concluso, il Comune accelererà sul processo di razionalizzazione delle partecipate e di loro riunificazione in una holding (processo già completato per le partecipate dei trasporti e della mobilità).

 

La seconda delibera, illustrata nel corso della riunione, da Luigi Goffredi, è l’atto di riconoscimento del debito fuori bilancio (di oltre 18 milioni) che, sulla base di una pronuncia del Consiglio di Stato, può avviare a conclusione un percorso molto lungo (iniziato nel 1987) che ha contrapposto il Comune e una società, la Ubi Factor, subentrata alla società Elektrica, con la quale si arriverà ad una transazione.

I consiglieri intervenuti hanno: rimarcato che i debiti fuori bilancio rappresentano comunque una mole importante, che l’amministrazione attuale su questo aspetto agisce in continuità con le precedenti e che, quindi, non è stata esercitata la necessaria opera di monitoraggio e controllo per evitare che questo tipo di debiti si realizzi (Palmieri); ricordato che il formarsi di debiti fuori bilancio rappresenta comunque un aspetto inevitabile dell’azione amministrativa, ad esempio per lavori urgenti per la sicurezza delle scuole, e che tuttavia l’amministrazione deve affrontare le principali criticità per rimodulare il proprio piano di rientro, e cioè la situazione delle partecipate, i mutui contratti e non impegnati, i costi di alcune partecipate, come Asia (A. Borriello); criticato la continuità dell’amministrazione con le precedenti  e il timore che una eventuale revisione del decreto 174 finisca per “ingessare” ulteriormente l’attività amministrativa già fortemente carente come dimostrano la condizione delle strade e la gestione del patrimonio affidate a Napoli Servizi (Moretto).

La riunione si è conclusa con la comunicazione del presidente Capasso di un prossimo incontro, sulle due delibere, con i Revisori dei Conti che hanno espresso il loro parere in merito.

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