La Commissione Patrimonio, presieduta da Vincenzo Varriale, ha tenuto oggi una audizione dei rappresentanti del Comitato delle Vele di Scampia. L’audizione, sollecitata dallo stesso Comitato per sensibilizzare il Consiglio e l’Amministrazione sulla problematica delle Vele e sul rispetto degli impegni assunti, è servita, come ha detto il presidente Varriale, a focalizzare l’attenzione sul problema in vista del Consiglio monotematico sul Patrimonio che avrà anche, tra i suoi argomenti, l’edilizia pubblica e la soluzione delle tante questioni abitative che qui, come nel resto del Paese, e i fatti di Roma l’hanno dimostrato, destano allarme e meritano soluzioni concrete e a breve termine. Presenti alla riunione l’assessore al Patrimonio Fucito ed alcuni rappresentanti del Consiglio della VIII Municipalità (Maffei e Acciavatti) i quali hanno sollecitato una convocazione da parte della Commissione della stessa Municipalità per una discussione sull’argomento.

I rappresentanti del Comitato degli abitanti delle Vele hanno, soprattutto per bocca del loro coordinatore Vittorio Passeggio, innanzitutto ricapitolato la vicenda a partire dagli anni 1991/1992 quando, grazie all’impegno istituzionale che fece seguito alla mobilitazione degli abitanti delle Vele, furono stanziati i 175 miliardi di lire per l’abbattimento e la ricostruzione delle Vele, sulla base dell’assunto, mai finora messo in discussione, che quelle case fossero inabitabili, nell’ambito del progetto complessivo di riqualificazione di Scampia. Ad oltre venti anni da allora, abbattute 3 delle 6 Vele, ed assegnati agli abitanti una parte degli alloggi sostitutivi loro destinati, restano aperti e bisognosi di immediata soluzione alcuni problemi: la consegna ai legittimi assegnatari delle case già costruite e di quelle in via di ultimazione (e quindi l’immediata riapertura dei cantieri), l’abbattimento di almeno una – nel corso di questa consiliatura – delle Vele ancora in piedi, la ricerca di una soluzione abitativa per gli occupanti senza titolo, ormai, dopo anni di mancata vigilanza da parte delle autorità, e nonostante i ripetuti allarmi lanciati dal Comitato Vele, arrivati a contare 300 nuclei familiari tra i quali numerosi disabili, la necessità di interventi urgenti nelle strutture ormai del tutto fatiscenti per scongiurare incidenti. L’ipotesi prospettata dal Comitato per le famiglie occupanti senza titolo, che rappresentano comunque una fetta di drammatico disagio sociale al quale non si può rispondere con gli sgomberi, è quella di concentrarle in una delle Vele ancora in piedi impedendo che gli appartamenti lasciati vuoti a seguito delle assegnazioni degli alloggi siano nuovamente occupati.

Trattandosi di una audizione, dedicata ad ascoltare le ragioni degli abitanti delle Vele, i consiglieri che sono intervenuti (Fellico, Moretto, Guangi) hanno brevemente, nell’ordine, richiamato la necessità di completare al più presto il trasferimento dei legittimi assegnatari che vivono una condizione di precarietà e sofferenza e di un attento lavoro volto ad elaborare una proposta per gli occupanti senza titolo; facendo riferimento agli errori del passato che non hanno permesso di far seguire all’assegnazione di alloggi sostitutivi l’immediato abbattimento degli alloggi occupati, la necessità di riaprire i termini per le domande di regolarizzazione; sollecitare la riapertura dei cantieri e trovare soluzione nell’ambito della legge regionale n. 5/2013 per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo (alla quale il Comune ha aderito con una delibera consiliare, la n. 42 del 10/09/2013 “Indirizzo per la gestione del patrimonio immobiliare comunale e il contrasto dei fenomeni di occupazione abusiva mediante azioni di regolarizzazione: sanatorie – volture – sgomberi”).

L’assessore Fucito ha illustrato innanzitutto lo stato dell’arte relativo ai cantieri per la costruzione dei nuovi alloggi per gli assegnatari delle Vele: nei prossimi giorni dovrebbe sbloccarsi la situazione del cantiere SIOP per i 64 alloggi destinati ai 108 assegnatari che ancora vivono nelle Vele, mentre il secondo cantiere, quello per la Piazza della Socialità, metterà a disposizione un numero maggiore di alloggi che sarà destinata a casi conclamati di necessità di assegnatari anche di altre zone della città; ha assicurato che il massimo impegno deve essere messo a fermare il fenomeno delle occupazioni senza titolo, cresciuto a dismisura per la mancata adozione di misure tempestive all’epoca delle prime assegnazioni; che per le situazioni di pericolo per la pubblica incolumità il Comune interverrà, nonostante la convenzione con Napoli Servizi per la manutenzione del patrimonio ERP sia limitata al patrimonio a reddito su segnalazione di guasto; che una soluzione per gli occupanti delle Vele deve essere trovata tenendo conto che, proprio per la condizione degli alloggi, che sono alloggi impropri a tutti gli effetti, le norme regionali sulla regolarizzazione non possono applicarsi automaticamente; che l’ipotesi prospettata di una mobilità temporanea tra alloggi impropri, quali sarebbero comunque quelli delle Vele, in attesa della soluzione dei problemi dell’abbattimento e della regolarizzazione, pone seri problemi di liceità per cui è necessario un approfondimento degli aspetti giuridici per la sua praticabilità o meno; che, infine, nell’ambito del PON Città Metropolitane il Comune ha avanzato la richiesta di finanziamenti per procedere agli abbattimenti previsti nell’ambito dei progetti di abbattimento e ricostruzione che, comunque, nei prossimi 2 anni, metteranno a disposizione in tutta la città oltre 700 alloggi di edilizia pubblica.

 

 

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