Le Commissioni Scuola e Personale, presiedute rispettivamente da Arnaldo Maurino ed Elio Izzi, hanno discusso oggi, nel corso di una lunga seduta congiunta alla presenza degli assessori all’Educazione Annamaria Palmieri e al Personale Francesco Moxedano, e del dirigente del Servizio Educativo Giovanni Paonessa, del piano di fabbisogno del personale dei nidi e delle scuole comunali. Il presidente Maurino, aprendo i lavori, ha richiamato la necessità di far coincidere la riflessione sul fabbisogno del personale scolastico con una valutazione più complessiva sulle criticità generali per assicurare alle famiglie un servizio scolastico di qualità, a partire dall’approfondimento delle cause di contrazione della domanda per le scuole dell’infanzia che ha portato dai 6083 iscritti nel 2009 ai 5500 dell’ultimo anno scolastico 2013-2014, a fronte di una ricettività complessiva di 6398 posti.

Per l’assessore Palmieri, in riferimento alla fascia di età compresa tra i tre e i sei anni, la minore presenza nelle scuole comunali va letta contestualmente alla forte offerta, in crescita, proveniente dagli istituti comprensivi statali. A questo dato va poi ad aggiungersi quello causato dalla crisi del 2012, che ha registrato una minore qualità dei servizi offerti dalle scuole comunali, e da una cultura che non riconosce nel nido un servizio affidabile per bambini molto piccoli, mentre la domanda cresce nelle fasce di età immediatamente successive, da 1 a 3 anni, per le minori resistenze culturali. Per cambiare questo tipo di approccio e costruire una nuova cultura dell’accoglienza dei bambini nelle scuole, ha annunciato l’assessora, sarà perciò ampliato il numero di nidi e di sezioni primavera.

Il calcolo del fabbisogno complessivo di personale, ha spiegato l’assessore Moxedano, non è più effettuato sulla base delle iscrizioni, ma della capienza delle scuole, in considerazione della volontà di utilizzare tutti gli spazi esistenti per rilanciare un’offerta scolastica pubblica che metta al centro la famiglia e i bisogni del bambino. Su queste basi, e su quelle normative della legge 125 del 2013, si prevede di rispondere al fabbisogno di 371 tra maestre ed educatori (182 maestre, di cui 80 di sostegno, e 189 educatori) con il ricorso ad una procedura riservata per chi abbia già lavorato per almeno 36 mesi (la cd. prima fascia) per la copertura del 50% dei posti e al concorso esterno per l’altra metà dei posti. Una via obbligata, questa, dal momento che non è più possibile, secondo la normativa vigente, assumere ogni anno il personale a tempo determinato in assenza di una procedura concorsuale. Solo così, e in attesa che si completi tutto l’iter previsto, sarà possibile rinnovare le graduatorie ed effettuare altri incarichi temporanei.

Sui contenuti della decisione, ha assicurato l’assessore al Personale, resta aperto il confronto con i sindacati e il Consiglio comunale, anche se la decisione finale resta di competenza della Giunta. Un confronto che mira a verificare diverse possibilità, tra le quali quella di assegnare ad altro incarico i maestri inidonei, prevedendo un cambio di profilo così da ampliare al massimo il numero dei posti disponibili.

Gli interventi dei consiglieri hanno approfondito diversi aspetti del tema in discussione e in particolare: per rendere maggiormente competitiva la scuola comunale vanno risolti una serie di ostacoli, come quella dei collaboratori scolastici, del personale inidoneo e dei funzionari (Frezza); occorre dettagliare il quadro generale dei precari dell’Amministrazione così da effettuare una seria programmazione che riguardi tutte le posizioni vacanti all’interno del Comune che non solo quelle  delle maestre (Antonio Borriello); molte delle criticità che riguardano le scuole comunali potrebbero essere facilmente risolte con interventi di pronta realizzabilità ed è riduttiva e dispendiosa una riorganizzazione senza una preventiva programmazione generale, bandendo un concorso solo per le maestre e gli educatori (Molisso); c’è necessità di un quadro più preciso dei bisogni della pianta organica, sempre mettendo ai primi posti l’uscita dal precariato e la scelta preferenziale per i lavoratori appartenenti alle categorie protette (Grimaldi); in una situazione delicata come quella attuale, dopo il primo pronunciamento della Corte dei Conti ed in attesa di ulteriori giudizi, occorre lavorare in silenzio senza annunci di nuove assunzioni, pur nella consapevolezza di dover migliorare l’efficienza della macchina comunale (Gennaro Esposito); la Corte dei Conti ha espresso il suo giudizio anche sulla base di effetti derivanti da decisioni prese dalla precedente Amministrazione. Ben venga la scelta di nuovi ingressi di maestre nel rispetto della normativa (Luongo).

In risposta alle osservazioni dei consiglieri, gli assessori Palmieri e Moxedano hanno brevemente replicato, sottolineando che le carenze di altro personale scolastico, diverso dalle maestre e dagli educatori, può essere risolto all’interno della macchina comunale, cosa che non può essere fatta invece per questi due profili. Sulla dotazione organica, è poi condivisibile che la stessa non rispecchi nei suoi contenuti attuali i bisogni dell’Amministrazione, ma una sua rivisitazione non può prescindere dalle decisioni della Corte dei Conti sul piano di rientro e dai tempi necessariamente più lunghi di quelli richiesti dall’urgenza di risolvere il fabbisogno di maestre ed educatori. Le commissioni, ha concluso Moxedano, saranno comunque nuovamente informate dei contenuti della delibera di Giunta che formalizzerà la decisione definitiva, prima della sua approvazione. In chiusura, anche su sollecitazione dei consiglieri, i presidenti Maurino ed Izzi hanno annunciato ulteriori riunioni per approfondire i diversi aspetti affrontati nel corso della discussione.

 

 

 

 

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