GIUGLIANO – La cosa che lascia sicuramente perplessi è la dichiarazione del commissario Luigi Colucci quando dice che, così come i cittadini che da giorni si stanno mobilitando, la notizia del bando per la realizzazione di un nuovo inceneritore nel comune di Giugliano è stata appresa dai media.
Parole, quelle pronunciate nel corso dell’incontro tra i rappresentanti di diverse associazioni e comitati giuglianesi e dei comuni limitrofi, e Luigi Colucci, membro della terna commissariale attualmente alla guida del Comune di Giugliano, che sembrano confermare la chiara intenzione dell’amministrazione regionale di procedere in maniera non altrettanto chiara alla stesura del bando per la realizzazione dell’impianto.
Di fronte a tali incongruenze e incalzato dalle argomentazioni messe sul tavolo dagli attivisti che da giorni ormai si stanno mobilitando contro l’ennesimo scempio ambientale che si intende perpetrare nei confronti del territorio giuglianese, teatro già di numerose discariche legali e illegali, roghi tossici e i mega scandali Resit e Taverna del re, l’impegno dei commissari è stato quello di inviare una nota alla Regione per ottenere chiarimenti sull’iter che ha portato alla decisione “lampo” della pubblicazione del bando.
Tra le ragioni dei manifestanti, oltre al netto rifiuto alla realizzazione di qualsiasi impianto di trattamento termico di rifiuti, l’annosarichiesta di nominare una commissione tecnico-scientifica internazionale cui affidare il compito di analizzare il contenuto delleballe stoccate a Taverna del re e su tutto il territorio regionale, e che l’assessore regionale Romano vorrebbe smaltire nel nuovo impianto, vagliando le migliori e più sicure tecniche di smaltimento.
L’esito di tali analisi, infatti, potrebbe dimostrare una volta e per tutte la presenza di materiali altamente tossici che non possono in nessun modo essere oggetto di trattamento termico che ne amplificherebbe a dismisura la pericolosità per la salute della cittadinanza. Senza contare che, dati alla mano, la presenza di inceneritori complica notevolmenteil raggiungimento di quelle percentuali di raccolta differenziata che la stessa Europa, che ci tiene sotto scacco con continue procedure di infrazione (procedure che secondo gli organi regionali e nazionali si potrebbero evitare grazie alla realizzazione degli inceneritori), ci impone assieme all’abbandono del trattamento termico entro il 2020.Se a questo si aggiunge che con apposita legge dello Stato, la 87/2007, che fa divieto di costruire nuovi impianti di smaltimento rifiuti nei territori di Giugliano, Qualiano ,Villaricca e Quarto, allora non è difficile concludere sull’insensatezza della proposta giunta dalla Regione che va in tutt’altra direzione.
Ci sono poi ragioni di ordine economico connesse, da un lato ai costi sempre più alti che il costante aumento di patologie tumorali riversa sulla collettività in termini di pressione fiscale sempre più vessatoria, e dall’altro alla devastazione ambientale che ad oggi ha già compromesso seriamente quel comparto agricolo che da sempre rappresenta l’asse portante dell’economia non solo giuglianese ma dell’intera Campania.
A margine dell’incontro che si è svolto in un clima di dialogo piuttosto costruttivo, è stata ribadita la posizione dei comitati di netta chiusura alla realizzazione non solo sul territorio di Giugliano ma ovunque di impianti di incenerimento che ad oggi hanno favorito solo ed esclusivamente gli interessi di delle imprese e delle banche coinvolte nella costruzione a discapito della cittadinanza che oggi ne paga, anche in maniera molto cara, le conseguenze.