NAPOLI – “In questo momento più che un’imposta di scopo è un freno al turismo”. Così Luciano Schifone, già assessore regionale al Turismo, attuale consigliere regionale del Pdl e presidente del Tavolo regionale del Partenariato economico e sociale, e Marco Nonno, consigliere comunale Pdl di Napoli bollano “l’ultimo balzello proposto dall’Amministrazione comunale del sindaco De Magistris”.
“Fermo restando – continuano – che il principio di una tassa ad hoc per i soggiorni turistici non eccessivamente onerosa, è ormai una tendenza incontestabile perché dettata da una norma generale che la prevede, nello specifico di Napoli, è inconcepibile che in una situazione, come quella attuale con le presenze negli alberghi in costante diminuzione a causa della crisi economica-finanziaria internazionale, ma anche per un’offerta turistica carente e poco attraente per i disservizi pubblici, si possa pensare di riempire le casse comunali con fondi provenienti da un settore, sì importantissimo per la nostra città ma già decisamente in difficoltà, quale il turismo. Tanto più nella maniera assolutamente superficiale con la quale si pretende di applicarla. Non tiene conto, infatti, che dal momento che le prenotazioni vengono effettuate almeno con un anno di anticipo, darle immediata efficacia significa tassare l’albergatore perché non in condizione di poterla incassare sui contratti già sottoscritti. Di più prevede un regime di esenzione del tutto insufficiente che non include studenti e scolaresche in gita scolastica a Napoli, né le forze dell’ordine in missione di servizio. Ancor più incredibile e inaccettabile che si intende trasformare l’albergatore in un agente di riscossione, ovvero ‘l’esattore del turismò anziché considerarlo un normale intermediario”. “E questo – aggiungono – pur sottacendo i rischi sul piano occupazionale che una simile imposta potrebbe innescare. Turisti in fuga perché stanchi di essere spremuti come limoni, di conseguenza alberghi vuoti ed aziende del settore in crisi finirebbero- per evitare il collasso- di mettere sul lastrico i propri dipendenti”. “Ancora una volta – rilevano – il sindaco De Magistris assume una decisione senza tener conto delle parti interessate né assicura che gli introiti derivanti da questa tassa di scopo finiscano davvero in un fondo unico, separato dalla gestione ordinaria, in maniera tale da poter tenere sotto controllo l’utilizzo”. “Ci auguriamo, quindi – concludono – che il sindaco De Magistris e l’assessore Realfonzo, prima dell’approvazione definitiva della tassa di soggiorno, tornino sui loro passi e rispettino l’accordo raggiunto con gli albergatori e le aziende interessate sui tempi di introduzione della tassa (non prima del 2013) e rassicurino i cittadini che queste risorse vengano inserite in un fondo a parte e reinvestite per sviluppo del turismo”.