Il caso Cosentino preoccupa sempre piu’ lo stato maggiore del Pdl alla vigilia del voto di domani in Aula. Con il passare delle ore il clima si fa sempre piu’ teso, perche’, numeri alla mano, anche con il voto segreto, allo stato il coordinatore pidiellino in Campania ha poche chance di salvarsi dall’arresto.
Il pressing di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano sulla Lega si e’ fatto piu’ forte nelle ultime ore e fino all’ultimo si tentera’ il tutto per tutto, ma le speranze di ‘ripensamento’ di Umberto Bossi sono ridotte al lumicino. Cosentino, riferiscono, non si da’ per vinto e a chi ha avuto modo di sentirlo avrebbe detto che ci sono ancora margini di manovra per respingere la richiesta di custodia cautelare avanzata dalla procura di Napoli. Nel primo pomeriggio, nella sala fumatori di Montecitorio, l’ex sottosegretario ha riunito per piu’ di mezz’ora i deputati campani per fare il punto della situazione: al summit c’erano Marco Milanese, Amedeo Laboccetta e Luigi Cesaro, presidente della provincia di Napoli. Al termine del vertice, Cosentino evita di parlare con i cronisti: ”Dovete capire il momento”. Qualcuno assicura che sia pronto a dimettersi da coordinatore e a dare l’annuncio domani in Aula prima del voto, se Berlusconi dovesse chiederglierlo, ma la sua portavoce smentisce il passo indietro e un incontro decisivo in serata a palazzo Grazioli con l’ex premier. Qualche certezza in piu’ si potra’ avere domani di primo mattino, durante il collegamento alla ‘Telefonata’ di Maurizio Belpietro. Secondo fonti della maggioranza, la partita e’ ancora tutta apeta e le ‘trattative’ sul futuro di Cosentino continueranno fino all’ultimo momento utile. In particolare, Alfano starebbe valutando un commissariamento del partito in Campania, ma solo se la Camera dovesse votare si’ al carcere. In questo caso si aprirebbe necessariamente una riflessione interna per riorganizzare il movimento sul territorio.
Alfano non vuole forzare la mano, convinto che la scelta del commissario equivarrebbe a una sconfessione politica di tutti i dirigenti campani, in vista delle prossime amministrative. In primavera, infatti, si prevedono 500mila elettori alle urne, visto che dovranno essere eletti sindaci e Consigli comunali di citta’ strategiche come Pozzuoli, Torre del Greco ed Acerra. In gioco, insomma, c’e’ una bella torta di potere locale che fa gola a tanti. Non solo, ma della partita e’ anche la sopravvivenza della giunta regionale guidata da Stefano Caldoro, dove Cosentino puo’ contare su 21 consiglieri. Non a caso, ieri il governatore si e’ sfilato, creando un suo gruppo formato da 8 consiglieri. Da tempo Caldoro chiede ai vertici di Roma di sciogliere il nodo Cosentino ma non arrivano risposte in proposito. Nel braccio di ferro tra correnti si inserisce Mara Carfagna, che per ora sta a guardare, preoccupata dai futuri scenari che l’arresto del coordinatore regionale potrebbe aprire. In fermento e’ tutto lo stato maggiore campano, da Mario Landolfi (vice coordinatore regionale) a Cesaro, a Nunzia De Girolamo. Qualcuno, raccontano, starebbe gia’ pensando a riposizionarsi. Di certo, se Cosentino dovesse andare in galera, Alfano dovra’ farsi sentire e indicare la linea da tenere. Tutti chiedono una soluzione indolore con l’indicazione di un successore ‘esterno’. Ecco perche’ la carta del commissariamento resta in pole position.
Si tratta, insomma, di una bella gatta da pelare per Alfano che arriverebbe alle amministrative campane con un partito in subbuglio e spaccato. All’ombra del Vesuvio il Pdl controlla, con i suoi uomini alla presidenza, 3 province su 5, tantissimi comuni e ha la maggioranza in Regione. Senza contare le oltre 200mila tessere da far valere al Congresso nazionale in programma a giugno di quest’anno. Per ora, dunque, Cosentino non cambia idea e va avanti per la sua strada. Amedeo Laboccetta, deputato campano e cosentiniano di ferro, assicura che il politico di Casal di Principe resta ”determinato e combattivo”. Ma in Transatlantico le voci sulle sue dimissioni si fanno sempre piu’ insistenti: in ogni caso, ogni decisione verra’ presa in zona Cesarini. Allo stato, non e’ chiaro se prima o dopo il voto dell’Aula a Montecitorio. Berlusconi, raccontano, e’ in stretto contatto con l’esponente pidiellino e si informa con i suoi per conoscere gli ultimi sviluppi della vicenda. Intanto, non si ferma la corsa alla successione di Cosentino: circolare ancora i nomi del milanese ed esponente ciellino Maurizio Lupi, dell’ex ministro Raffaele Fitto e dell’ex Guardasigilli Francesco Nitto Palma, mentre Cosentino sosterrebbe i senatori Carlo Sarro e Pasquale Giuliano.