“Sono sconcertato e con me credo anche i cittadini. La vicenda delle ecoballe ha del paradossale e mostra la faccia di uno Stato che definire schizofrenico è poco. Vogliono svuotare di funzioni le Province per poi abolirci definitivamente, ma contemporaneamente pensano di affidarci l’onerosissima manutenzione dei siti di stoccaggio. Delle due l’una: o la mano destra non sa cosa fa la sinistra, oppure c’è addirittura da pensare ad una strategia che punta alla paralisi ed all’immobilismo nei nostri territori. Tutto ciò è assurdo e mi preoccupa moltissimo” .
Lo afferma il presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, commentando l’ipotesi di affidamento alla Sapna, la società ambientale provinciale, della gestione della manutenzione dei siti di eco balle.
“In più di dieci anni – continua Pentangelo – abbiamo impacchettato milioni di tonnellate di rifiuti che non si è mai deciso come eliminare, bocciando tutte le soluzioni proposte, termovalorizzatore incluso. Mentre la magistratura non ha ancora deciso se la manutenzione di queste eco balle sia di pertinenza pubblica o della Fibe, si vogliono far pagare solo ai cittadini della nostra provincia rifiuti prodotti in tutti gli stir della Campania. Questa politica del non fare non solo costa alla collettività milioni di euro in occupazioni di suoli e manutenzione in sicurezza dei siti, ma diventa sicuramente incomprensibile se coscientemente si vuole affidare tale servizio ad una istituzione che tutti dicono in via di estinzione. E’ impensabile pensare di prorogare alla Provincia di Napoli una gestione dei rifiuti solo perché non si ha il coraggio di assumere decisioni impopolari o perché si è coscienti che i Comuni non sono in grado di gestirla. Se è così allora tutto l’impianto legislativo che si sta predisponendo in merito diventa inapplicabile. L’ho già detto, io ho intenzione di liquidare nel 2014 la Sapna perché non abbiamo più competenze e risorse che ci consentono di mantenerla in vita”.
“Non posso accettare – conclude Antonio Pentangelo – regimi di proroga specie se non esistono risorse finanziare che ci consentono di supportare tali servizi, visto che agli oltre 43 milioni di euro di tagli subiti quest’anno si aggiungono ora con la legge di stabilità obblighi di riduzione delle spese per ulteriori diciannove milioni di euro”.