Nonostante l’incontro avvenuto qualche giorno tra una parte dello storico gruppo della protezione civile e l’amministrazione a seguito dell’articolo – denuncia fatto dallo stesso e comunque c’è da evidenziare che la situazione non è migliorata, che problemi della sede non sono stati risolti e le potenziali soluzioni proposte dall’amministrazione per far uscire dalla crisi nella quale langue la protezione civile di Recale sono farraginosi oltre che illegittime. Uno su tutti è la modalità con la quale dovrebbero avvenire le visite mediche di idoneità per le quali l’amministrazione dovrebbe sopperire integralmente sia per gli iscritti e sia per coloro che vogliono iscriversi. “Partendo dall’assunto che il gruppo per essere attivo al di la dell’aspetto logistico della sede ha bisogno di adeguate visite mediche propedeutiche all’attività caratteristica, bene credo che oramai l’attesa per le promesse fatteci dall’amministrazione abbia raggiunto il culmine, questo stato di precarietà alla quale l’amministrazione ci sta abituando credo che non possa essere più tollerata – afferma Francesco Tammaro storico componente del gruppo – le visite mediche sono un obbligo alle quali l’amministrazione non può sottrarsi nonostante la scusa del dissesto, mi chiedo se in una piccola comunità come quella di Recale fare qualcosa per il prossimo debba essere cosi complicato, in altre realtà anche della provincia di Caserta anche in presenza di un dissesto finanziario non si è mai assistito ad una tale delegittimazione della protezione fino a diventare una vera è propria umiliazione. Siamo già ben oltre il tempo massimo, basta chiacchiere.” Voci vicine al gruppo non escludono manifestazioni plateali nei pressi degli enti locali superiori campani e della protezione civile nazionale, il rischio è che una questione locale possa uscire dalle mura domestiche e allargarsi a macchia d’olio e quel punto sarebbe davvero un peccato per la già disastrata immagine del Comune di Recale.

 

 

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