Sarà a Bruxelles, il prossimo 7 giugno, il governatore della Campania, Stefano Caldoro. Un intervento programmato, spiega, in quanto “é fondamentale avere un rapporto continuo oltre che con il Governo nazionale anche con le autorità europee”. Soprattutto se poi, sottolinea, “la Regione Campania ha recuperato credibilità”. Sì perché se prima “non aveva le porte aperte”, e “il Governo e la Commissione Ue non erano pronti ad accettare nulla se non ci fosse stata da parte della Regione Campania una riposta di credibilità e affidabilità”, oggi “che questa risposta c’é stata” la Regione Campania, “é più forte quando va a discutere e trova le porte aperte”. A Bruxelles, Caldoro vedrà alcuni commissari europei “per far il punto su due, tre temi fondamentali”.

In una settimana, questa, nel corso della quale “dovremmo avere anche uno sguardo attento a quello che avverà nel Consiglio dei ministri perché sono previsti interventi, provvedimenti sullo sviluppo già annunciati dal Governo”. “Bisogna vedere che risposte ulteriori ci sono per le nostre aree, per i problemi della Campania, del Mezzogiorno – spiega Caldoro a margine di una conferenza stampa – risposte che attendiamo così come abbiamo chiuso positivamente la partita relativa alla parte compensazioni e debiti e crediti, facendo sentire la nostra voce giusta, corretta”. Del resto, ribadisce, “era una battaglia giusta, l’abbiamo vinta, e questo fa ritornare centrale il Mezzogiorno, le sue ragioni sono ascoltate e il Mezzogiorno è ritornato ad essere credibile”. “Abbiamo messo in campo proposte che sono state tutte poi condivise dal Governo, questo è un segnale positivo e questo sta avvenendo anche in sede europea dove hanno verificato e accertato il cambio di passo – sottolinea – sulla spesa comunitaria e sulla qualità della spesa. Il termine che è stato usato nell’ultimo comitato di sorveglianza, parlando della Campania, è stato ‘oggi e’ un altro mondò”. Certo, “le criticità ci sono ancora tutte, e non sono legate solo alle difficoltà delle procedure ma anche al fatto che abbiamo purtroppo dei limiti di spesa legati al patto di stabilità che ti impediscono di mettere in campo con velocità tutte le risorse perché ogni anno hai quello che puoi spendere”. “Se il Governo non interverrà per prevedere che almeno la spesa in conto capitale investimenti sia fatta fuori patto o comunque sia compensata, per tutte le regioni del Mezzogiorno sarà un problema”, aggiunge. Ma un punto sembra essere chiaro, dice Caldoro: si stanno sempre più risolvendo i problemi e gli errori del passato. “Siamo ancora in blocco di pagamenti per tutto l’asse ambiente che viene dal 2008, ci sono sanzioni, procedure sanzionatorie in atto, procedure di richiamo, tutte antecedenti a noi – conclude – relative a periodi in cui non avevamo la credibilità. Ora stiamo mettendo a posto tutto, gran parte delle questioni le abbiamo risolte in due anni di lavoro e questo ci rende più forti quando andiamo a discutere perché troviamo le porte aperte. Ci siamo rimessi in gareggiata, siamo la regione con le migliori perfomance nell’area delle convergenze, ci siamo rimessi in linea”.

 

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