«In Campania il nome da proporre è De Luca, è il nome con cui andremo al confronto con le altre forze politiche, perché bisogna ripartire dall’esperienza di governo che è in campo, ma aprire». Lo ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, in un incontro a Napoli. Orlando ha sottolineato che anche in Campania «bisogna discutere con le Sardine. Non diciamo che sono dei fessi perché dicono cose che non ci piacciono, con questo metodo abbiamo costruito fossati», spiegando anche che «i ragionamenti verso le elezioni regionali in Campania vanno fatti il giorno dopo le suppletive. Bisogna fare una cosa alla volta». Il vicesegretario Pd ha sottolineato che partire dal «presidente uscente – ha detto – è naturale per coagulare lavoro, ma non ho mai visto che si vincono le elezioni solo rivendicando quanti fatto. Bisogna valutare i pro e i contro. Io penso ragionevolmente che vada allargato il fronte tenendo De Luca».
«Le suppletive sono le suppletive, le Regionali sono le Regionali. In tutti i casi quanto più ampio è il fronte, tanto più ci sono possibilità di vincere se il progetto è leggibile e comprensibile» ha quindi risposto Orlando ai cronisti che gli chiedevano se il fronte largo, con il movimento di Luigi de Magistris, a sostegno di Sandro Ruotolo per le suppletive del Senato fosse replicabile anche alle elezioni Regionali di primavera in Campania. A proposito della coalizione per le regionali e del tentativo di allargarla al Movimento 5 Stelle, Orlando commenta: «Ora occupiamoci delle suppletive poi convinceremo quelli che non sono convinti e discuteremo con tutti. Ci sono posizioni diverse tra le forze politiche del centrosinistra perché la critica è una condizione naturale della sinistra e quindi da questo punto di vista viva la differenza di vedute, perché è sempre utile a migliorare le posizioni».